martedì 23 settembre 2014

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OBI: Fusciacca larga circa una quarantina di centimetri e lunga quasi due metri, realizzata in broccato di seta e usata nell'abbigliamento tradizionale giapponese, da legare attorno alla vita con un largo fiocco dietro la schiena. Venne introdotta nella moda occidentale dagli stilisti giapponesi negli anni '80. Per le Geishe la scelta dell'obi è fondamentale e va in contrasto con il colore del kimono; viene inoltre indossato con ulteriori componenti (Obi-ita e Obi-makura) per rendere l'effetto finale più maestoso.

OBIAGE e OBIJIME: Sciarpa di seta leggera ed impalpabile che viene usata per coprire l'Obi-makura (cuscinetto inserito nell'obi per dare volume al fiocco taiko), annodata sul davanti e infilata tra l'obi ed il seno. A coprire il nodo vi è l'Obidome, unica decorazione-gioiello che viene indossata sul Kimono.

OCCHIALI: Montatura contenente una coppia di lenti o dischi di vetro o altro materiale trasparente, da porsi davanti agli occhi per correggere problemi o difetti di vista. Apparvero per la prima volta nel 1200, da un inventore ignoto, ed erano di forma tonda con montatura di cuoio per poi subire diverse modifiche a seconda della moda e del loro specifico uso: da sera, da giorno, da teatro, da scrivania ecc.

OCCHIALI DA SOLE: Montatura con lenti colorate, studiate appositamente per proteggere gli occhi dai raggi solari. Le lenti colorate furono realizzate sin dal 1885, ma cominciarono a diffondersi solo verso gli anni '30 del novecento quando le stelle di Hollywood resero popolari gli occhiali con le lenti scure.

OCCHIELLATRICE: Macchina a ciclo automatico che esegue uno speciale punto zig-zag a catenella a due fili, inserendo contemporaneamente un cordoncino nella parte inferiore del tessuto per dare rilievo all'occhiello e rinforzarlo. Viene impiegata per la confezione di occhielli nelle giacche, cappotti, camicie, e può effettuare diversi tipi di occhielli, a seconda del capo e del peso del tessuto.

OCCHIELLO: Sinonimo di asola ma che normalmente indica l'asola nei revers di giacche e capispalla.

OCCHIO DI PERNICE: Disegno di stoffa realizzato in tela con alternanza di fili chiari a fili scuri. Il risultato è una stoffa a fondo scuro disseminato di piccoli puntini chiari, simili all'occhio della pernice. Questo tipo di tessuto, viene usato per abiti completi maschili.

OCELOT: Chiamato anche Gatopardo Americano, è un felino dell'America Centrale il cui pelo maculato color castano rossiccio a strisce sui fianchi, è molto pregiato.

OKOBO: Sandali tradizionali Giapponesi indossati dalle Maiko. Come i Geta, hanno la suola in legno rialzata, costituita da un unico blocco di legno scolpito, simile ad una zeppa, naturale o laccata nera, e stringhe, rosse o gialle, a forma di Y a formare l'infradito. Chiamati anche Pokkuri o Koppori, talvolta sono indossati pure da giovani ragazze non appartenenti al mondo delle Geishe.

OLANDA: Tela di lino proveniente dall'Olanda.

OILED: Si dice di un capo generalmente per lo sport o attività lavorative all'aperto, che viene cosparso di una sostanza oleosa, di solito paraffina, per renderlo impermeabile.

OLEOREPELLENZA: Proprietà di un tessuto di non adesività, ottenuta spalmando sul tessile certi polimeri clorurati che trasferiscono ad esso il carattere di oleorepellenza. Se al contempo il tessuto è idrorepellente, avrà così acquistato la capacità di respingere ogni tipo di sudiciume, divenendo così antimacchia.

OLD FASHION: Indica uno stile vecchio, antiquato ma che mantiene il suo fascino.

OLD SCHOOL: Sottocultura del nuovo millennio che guarda al passato cercandovi un'ispirazione, idee da attualizzare, reinventare, riproporre. Solitamente è orientata verso gli stili dell'hip-hop e del rap dei primi anni '80, reinterpretando quella tendenza di t-shirt e jeans oversize, cappellini da baseball portati al contrario, scarpe da tennis in tela e gioielli d'oro, abbinandole agli ultimi modelli proposti dal mercato.

OLIMPIA: Tessuto nel quale la catena è di raion viscosa e la trama di raion acetato.

OLONA: Tela assai forte ma rozza e pesante, per tende, sacchi, vele e zaini. Il nome deriva dal fatto che veniva fabbricata originariamente in uno stabilimento sulle rive del fiume Olona, che attraversa Milano.

OMESHI: Tecnica di intreccio giapponese, a fili precolorati, la cui seta ottenuta presenta una trama spessa e di buona qualità.

OMBRÈ: Termine francese che indica un tessuto o un filato tinto in più gradazioni dello stesso colore, da chiaro a scuro e viceversa, in una sequenza ricorrente, in modo da creare così effetti a righe e motivi astratti.

OMBRELLO: Dal latino umbra, ombra. E' un accessorio usato per ripararsi da sole o pioggia, costituito da un manico alla cui sommità sono inserite numerose stecche a raggiera, ricoperte di tessuto. In uso già in epoca Romana come accessorio del vestire femminile, per secoli è stato un accessorio molto comune, utilizzato anche in sostituzione al bastone da passeggio, e veniva molto adoperato durante la Belle Époque per difendersi dal sole. Oggi è usato esclusivamente per ripararsi dalla pioggia.

ONCIA: Unità di misura adottata in molti paesi prima dell'entrata in vigore del sistema internazionale di unità di misura in grammi. Un'oncia corrisponde a 30 g.

ONDÉ: Filato fantasia con effetto onda, ricavato per ritorcitura.

ONDULATO: Tessuto realizzato con la trama in lana e l’ordito in cotone attribuendo una foggia come le onde del mare. Questo tessuto viene generalmente utilizzato per la realizzazione di capi di abbigliamento femminili.

OPACIZZAZIONE: Finitura che riguarda solo le fibre chimiche quando si vogliono spegnere certi stralucidi di aspetto metallico e si desidera una superficie più opaca e diffondente. Fenomeno che si verifica per la viscosa, il poliestere e l'acetato. Si ottiene prima della filatura chimica con l'aggiunta di speciali opacizzanti che vengono incorporati all'interno del filo stesso, spegnendone i riflessi di luce.

OPALBA: Fiocco di raion e cellulosa.

OPALEGGIANTE: Che ha le iridescenze dell'Opale nobile.

OPALINA: Leggera stoffa di cotone diafana e un po' azzurrina alla trasparenza, come l'opale.

OPALINO: Di colore simile all'Opale, con riflessi iridescenti.

OPERATO: Tessuto a disegni non stampati ma ottenuti con intreccio di fili di diverso colore. Termine usato anche genericamente per indicare tutti i disegni realizzati con macchina a jacquard.

OPINION LEADER: Persona di rilievo che, in ambito moda, ha la capacità di influenzare gli altri con le proprie scelte.

OPOSSUM: Marsupiale australiano e americano il cui pelo lungo e setoso di color grigio chiaro tendente al bianco, è molto usata in pellicceria.

OPTICAL: Termine Anglosassone che indica quei tessuti stampati che determinano un effetto ottico tridimensionale e di movimento realizzati generalmente in bianco e nero. Il termine deriva da "Op Art", o "Arte Ottica", una forma artistica d'avanguardia di origine americana basata sugli effetti geometrici e sugli accostamenti cromatici contrastanti.

OPUS: Antico termine indicante in linea generale un manufatto a ricamo, a cui venivano poi affiancati altri termini indicanti tipologia, tecniche di lavorazione, luogo di realizzazione e materiale usato per la realizzazione; alcuni di questi aggettivi sono cyprense, anglicanum, romanum, theotonicum, pulvinarium, florentinum ecc.

ORBACE: Tessuto sardo di lana, dal filato irregolare ma resistente ed impermeabile che veniva usato per i tradizionale costumi e per uniformi militari. Nel periodo fascista fu adottato per le giacche della divisa e passò così a indicare la divisa stessa, divenendo uno degli emblemi del ventennio mussoliniano.

ORDITO: L'insieme verticale dei fili che vengono fissati al telaio e su cui si forma il tessuto tramite il successivo passaggio e intreccio dei fili orizzontali della trama. Viene anche chiamato Catena.

ORDITURA: Operazione di tessitura indispensabile per tutti i fili destinati alla lavorazione su telai per maglieria in catena. Le rocche con il filato che andrà a formare l'ordito, vengono sistemate sulle cantre che ne possono accogliere fino a 500.

ORECCHINI: Monili che si portano come ornamento alle orecchie e che risalgono ai tempi più antichi. Possono essere fissati ai lobi attraverso un buco o tramite clips o mollette apposite.

ORGANDIS: Termine francese che indica un tessuto simile al velo, fabbricato in origine con filo organzino di seta. Attualmente viene fatto con fili di cotone, raion e fibre sintetiche, è molto trasparente e viene reso rigido con apprettatura.

ORGANZA: Tessuto simile all'organzino, ma fabbricato con filo organzino solo nell'ordito, mentre la trama può anche essere di fioretto pettinato e cardato, o anche in shantung.

ORGANZINO: Nome della città di Urgenc', nel Turchestan, che indica un filato di seta a più capi fortemente ritorti assieme con tensione contraria, e perciò molto robusto e scattante. Con tale termine viene anche chiamato il tessuto fatto con questo tipo di filato o con filati più resistenti.

ORIMONO: Termine giapponese che indica i tessuti la cui decorazione è ottenuta tramite tessitura anziché tintura; si tratta quindi di tessuti meno formali con cui vengono realizzati kimono di minor pregio. Si decorano con tessitura i tessuti meno preziosi della seta come lana, canapa e lino, ma talvolta anche seta meno pregiata ad esempio la seta omeshi. 

ORLÉANS: Tessuto robusto e lucidissimo fabbricato con ordito di cotone e trama di mohair o lana, usato come fodera o per la realizzazione di giacche estive.

ORLATURA: Striscia di tessuto o altro con la quale si orla un abito, una gonna o altro.

ORLO: Lembo estremo di un capo di abbigliamento che può essere rifinito in vari modi.

ORLON: Fibra acrilica, e quindi sintetica, che iniziò ad essere prodotta durante la seconda guerra mondiale e che è divenuta componente comune di molti tessuti di maglieria in sostituzione alla lana, usata come fiocco; se usata a bava continua viene impiegata per produzioni di tipo serico. Ha un elevato grado di coibenza dovuto alla proprietà di trattenere l'aria nella rugosità di superficie esterna.

ORMESSINO: Tessuto di seta, leggero e pregevole, giunto per la prima volta dalla città di Ormus, da cui è derivato il nome. Viene anche chiamato Ermesino.

OROLOGIO: Apparecchio misuratore del tempo, capace di segnare le ore e le frazioni di ora, costituito solitamente da un meccanismo che fa ruotare delle lancette su un quadrante graduato; ve ne sono anche solari (meridiana), a sabbia (clessidra), a ruote, a terre, a pendolo, a scatto, ecc. Se ne attribuisce l'invenzione ad un antico greco, intorno al '500 a.C. Nel corso dei secoli ha subito le più svariate trasformazioni e modifiche, passando da un prezioso ornamento con casse d'oro ornate di gemme preziose, ad n semplice strumento sportivo, o accessorio necessario per tutti.

ORSETTO: Calda pelliccia in mohair realizzata in un filo per maglieria composto da 90% di kid mohair e 10% di fibra poliammidica.

ORSO: Mammifero della famiglia degli ursidi, molto diffuso in tutto il mondo, anche se con caratteristiche differenti da una zona all'altra, come l'orso bruno dal manto scuro, il grizzly o orso grigio, l'orso polare dal manto bianco, l'orso d'Alaska o Kodiak, l'orsetto lavatore o procione la cui pelliccia viene spesso negoziata come "marmotta canadese".

ORTICA: Pianta dalla quale si può estrarre una fibra tessile simile alla canapa e al lino.

OSSO: Osso animale usato per creare bottoni, fibbie, cerniere, accessori ed ornamenti vari che viene generalmente usato ad imitazione dell'avorio.

OTARIA ORSINA: Mammifero pinnipede dalle notevoli dimensioni che vive nei mari glaciali dell'emisfero australe, dal mantello lucente, morbido e pregiato, dal colore grigio sfumato nero. La sua pelliccia viene speso commercializzata con il nome  di "Lontra Alaska".

OTTOMAN: Tessuto di peso medio, con coste orizzontali di vario spessore e nettamente marcate; usato in lana e nell'abbigliamento femminile per abiti da sera o cerimonia.

OVATTA: Materiale usato in sartoria per imbottire, simile al feltro,  ottenuto da fibre corte di cotone o cascami e da fibre sintetiche.

OVERCHECK: Disegno di tessuto a quadri con riga non grossa, in contrasto di colore con altri disegni di fondo. Lo si può ritrovare in alcuni tweed o pettinati di lana per giacche sportive, oppure nel principe di Galles grigio chiaro con overcheck celestino o rosso ruggine.

OVERCOAT: Soprabito piuttosto leggero.

OVERSET: Termine Anglosassone che indica un completo composto da maglione e giacca, con tinte differenti, ma da accostare. Da non confondere con il Twin-set.

OVERSIZE: Termine inglese che definisce capi, di solito casual o sportivi di proporzioni molto ampie e quindi sovradimensionati rispetto alla taglia di chi li indossa.

OXFORD: Nome di una città inglese con cui, in abbigliamento, vengono chiamati particolari disegni, colorazioni, stili o fogge divenuti di moda dopo esser stati adottati da docenti e studenti delle più illustri famiglie britanniche. Con tale nome, in particolare si intende:
1 - Un tipo di tessuto in cotone, solitamente usato per camicie, la cui superficie è formata da piccolissimi rombi o quadrettino che viene tessuto con un filo di trama per ogni due di ordito.
2 - Un tipo di scarpa chiusa, allacciata, di foggia essenziale e lineare, liscia o con una punta riportata, detta anche Derby, dove il gambino parte da dietro per arrivare alla linea di mezzaria e la linguetta è formata dalla tomaia anteriore e sottoposta al gambino. Alla stessa famiglia appartiene la calzatura da noi chiamata Francesina.
3 - Un tipo di pantalone, l'Oxford Bags, lanciato proprio dagli studenti di Oxford negli anni '20. Erano pantaloni molto larghi di gambale ed avevano il risvolto con un orlo largo 50 cm circa.

OYA o OYLA: Tipico merletto turco usato per ornare i bordi di fazzoletti e scialli da portare sul capo o i costumi tradizionali. Realizzato ad ago e/o all'uncinetto, è un tipo di pizzo di piccole dimensioni e molto colorato che rappresenta soggetti che richiamano la natura; se arricchito di perline, prende il nome di Boncuk Oyalari. Lo si trova in uso anche in Grecia e Cipro.

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