Perù


L’attuale tessitura in Perù è erede di una lunga e molto antica tradizione preispanica, sviluppatasi poi in tutto il paese, che è possibile far risalire sino al 4000 a.C. Una tradizione che trova le sue origini nel lontano impero Inca, e che si è poi protratta negli anni diventando un vero e proprio pilastro dell'artigianato peruviano, nella quale spiccano i manti Paracas e i tessuti Inca e Wari di Ayacucho.
Alcuni reperti tessili di questo periodo sono stati infatti scoperti nel sito archeologico di Huaca Prieta-Chimaca, reperti che sono stati trovati in perfette condizioni dimostrando così la grande resistenza dei tessuti peruviani. Se ne deduce quindi che i tessuti detengono una tale importanza nella tradizione peruviana tanto da arrivare ad influenzare anche il culto dei morti. Si usava, infatti, avvolgere i defunti nei tessuti in modo che venissero accompagnati adeguatamente nel loro viaggio verso l'aldilà.
La maggior parte dei tessuti della cultura Paracas, sono difatti stati ritrovati negli involucri funerari che avvolgevano il corpo delle mummie e, nonostante risalgano a più di duemila anni fa, si è potuto constatare come già da allora erano qualitativamente molto resistenti e durevoli tanto da giungere fino a noi ancora con un buon stato di conservazione.
Sulla base della suddivisione delle sepolture, fatta in caverne e necropoli, si possono distinguere due tipi differenti di tessuti usati rispettivamente in uno o nell’altro luogo di sepoltura.
Nelle sepolture delle caverne i tessuti erano molto spessi in quanto si usava la tecnica della doppia tela e prevalevano le figure geometriche a forma di animali o di esseri antropomorfi con capelli serpentiformi.
I tessuti delle necropoli, invece, erano più raffinati e con disegni che venivano ricamati a rilievo con fili colorati.
Ad oggi vengono considerate come zone più importanti per la produzione tessile in Perù, Lima e Puno ma anche Ayacucho, Cusco, Sunin e Apurimac.

I tessuti peruviani sono caratterizzati da colori molto brillanti ottenuti sia attraverso tinture naturali, di origine minerale e vegetale, che si mescolano con l’anilina, sia attraverso tinture industriali. Sono tessuti di grande pregio che possono essere in cotone e lana. Il cotone utilizzato, sia marrone che bianco, è il cotone di Pima; questo cotone è particolarmente brillante e soffice capace di donare una filatura assolutamente uniforme ed è considerato uno dei migliori cotoni di tutto il mondo. La lana utilizzata è di vario tipo dalla lana alpaca, alla lana di pecora, al guanaco al lama e alla vigogna. La lana alpaca in particolar modo è una lana molto pregiata e leggera che si trova in ben ventidue sfumature di colore differenti dal bianco al marrone al nero.
La tessitura in Perù è fatta sia a mano che con l'ausilio di telai in legno a cinghia
verticali e a pedali, ma anche la tessitura con il telaio prevede comunque una rifinitura finale manuale. Per quanto riguarda le decorazioni sui tessuti, queste possono essere sia dipinte che ricamate o applicate e sono molti i casi in cui è possibile trovare intarsi d'oro o d'argento, con piume colorate appartenenti ad uccelli selvatici, o addirittura con capelli umani o peli di pipistrello.
I motivi delle decorazioni di forte significato simbolico possono essere sia naturalistici che geometrici con figure di animali o di uomini. Tra le decorazioni più diffuse a Cusco, vi sono senza dubbio il sajita, un disegno geometrico che simbolizza il ciclo della semina ossia il ciclo solare, e la tika che raffigura il fiore della patata. Esiste qui anche una grande varietà di chullos (berretti con orecchie), borse di lana per la coca, coperte con motivi geometrici, fasce e chumpis tessuti per metri, come quelli che si vendono al mercato di Sicuani o al mercato della domenica di Pisac.
Un altro centro fiorente di produzione tessile è, come già accennato, Ayacucho, regione nella quale negli ultimi anni si è resa popolare l’elaborazione di arazzi di trama e di orditura con motivi astratti.
Tra le tipicità della tessitura e ricamo peruviani, si possono evidenziare:

Arpilleras (tessuti a base di stoppa). Conosciuti anche come "manti bordadi", si tratta di tessuti sui quali si applicano guarnizioni tessili di figure umane, elaborate in precedenza, nelle quali si rappresentano sia argomenti di testimonianza storica sia abitudini del popolo; la rappresentazione di animali, piante e personaggi, con vestiti molto elaborati che sostenevano bastoni o trofei, cucite al tessuto base danno un vistoso effetto tridimensionale all’insieme. Spesso i tessuti rappresentavano, inoltre, immagini anatropiche cioè figure che cambiavano secondo la posizione da cui si guardava il tessuto stesso.
È un artigianato contemporaneo, portato dal Chile negli anni ’70 ma che trova antiche origini
presso la Isla Negra, nella costa cilena, dove era d’uso creare immagini e ricamarle in grandi pezze di tessuto; la tecnica utilizzata veniva chiamata "punto ad ago" in quanto i ricami, realizzati con aghi che si ottenevano dalle spine di cactus, seguivano le linee curve del disegno dando una sensazione di movimento e vitalità; ma dato che inizialmente venivano usate, come base di ricamo, delle tele di iuta, in spagnolo arpilleiras, da allora tale termine venne adottato come nome per indicare questo particolare tipo di trapunta o paramento.
Originariamente la maggior parte delle arpilleiras venne realizzata in tempi politici particolarmente difficili, infatti esse ci rivelano il particolare contesto di quegli anni e l’esperienza significativa vissuta in Cile. La tecnica delle arpilleiras passò poi in Perù dove s’integrò rapidamente al lavoro artigianale del settore femminile e divenne molto utilizzata soprattutto tra i migranti della sierra localizzati nelle zone periferiche di Lima, come Pamplona Alta, che trovò in questo articolo una forma di espressione artistica, e Cusco che ha aggiunto elementi decorativi tradizionali come i pupazzi e i tessili incas.

Mantelli calendari. E' anche conosciuta come la tecnica del tessuto "ondulato", impiegata soprattutto per realizzare cinture e fasce, anch'esse ritrovate nelle sepolture accanto ai cadaveri.
I mantelli calendari costituiscono un’importante testimonianza delle credenze mitologiche dei Paracas, che consideravano, spesso, divinità molte specie di animali tipiche del territorio della costa. Tali mantelli, in effetti, rappresentavano vari tipi di animali, in particolare uccelli e rettili, che avevano un ruolo fondamentale nello svolgimento della vita degli uomini e che con la loro presenza calendarizzavano le stagioni ed il tempo per la semina e per la raccolta.

Ricami. Sono famosi i ricami di Chiqnaya, Puno, nei grandi e piccoli manti, tessuti con lana di pecora o cotone, e che rappresentano scene relative alla semina, il raccolto e le feste. Sono noti anche i ricami di Chivay, nella Valle del Colca, Arequipa, ornati con nastri, greche e frange. Sono famose anche le “centros” di Huancayo, Junín, gonne totalmente ricamate, indossate come sottogonne a gonne monocromatiche, che vengono donate come offerta durante le fiere della domenica.

Filati di Cotone. La lavorazione di filati trae vantaggio dal colore naturale del cotone scuro e dalle suggestive e semplici tonalità delle tinture naturali, anche se ora questa varietà nativa affronta la forte concorrenza del cotone industriale, soprattutto nelle zone artigianali di Monsefù, Lambayeque, e Cajamarca. La tradizione del filato risale agli inizi della civiltà andina e la sua produzione artigianale sussiste principalmente in alcuni paesi della costa e nella zona alta della sierra. In Amazzonia si elaborano capi di vestiario e manti di filato molto fine e piatto sui quali i nativi Shipibos di Pucallpa realizzano decorazioni e disegni di linee geometriche ispirati alle visioni avute dopo sotto l’influsso dalle piante sacre.

Arazzi. Gli arazzi elaborati a Santa Ana, Ayacucho, presentano ancora disegni geometrici preispanici ai quali si sono aggiunti effetti moderni di prospettiva ottica. Un altro luogo dove si possono trovare bellissimi arazzi è San Pedro de Casta, a Lima, dove gli artigiani continuano ad usare tinture naturali estratte dalla cochinilla (tipo di fungo delle piante di fico d’india) e da alcune piante.

Tessuti di Punto. La scoperta di chullos e bonetes (tipi di berretti), fasce tubolari, pupazzi e tanti altri pezzi provenienti specialmente dalle culture preispaniche della costa (Paracas, Nazca, Chancay e Mochica), dimostra un’antica pratica della tessitura di punto. Questa tecnica, che consiste nell’elaborazione di pezzi, quasi sempre capi di vestiario, tramite il semplice incrocio di un laccio attraverso un altro, permette di sviluppare motivi in alto o basso rilievo. Oggi costituiscono una prospera attivitá economica a Puno, Cusco, Arequipa e Lima. Puno è il maggior produttore di chullos o maglioni di fibra di vigogna, alpaca e lana di pecora. In questa regione l’elaborazione di calzini, calze lunghe e chullos di alpaca è a carico di artigiani uomini.

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