sabato 9 giugno 2018

Borsa doubleface

"Estate di classe non sai essere per tutti,
sei discriminante tra i belli ed i brutti.
Sai darti solamente all'ariano ed al nudista,
stagione abbronzata, stagione classista"
('Estate' - I Nomadi)




Capiente borsa da mare double face in juta con spalmatura rosa e tessuto in poliestere bordeaux a righe ecrù.
Haiti

Haiti
Modello con manico ovale e angolo sfondato.
Dimensioni: 48x60 cm
Haiti

Haiti







martedì 5 giugno 2018

INDIE

"Con richiami post punk e no-wave il gruppo smantella la forma rock riducendola a spasmi infinitesimali che si alternano a eruzioni noiose, tuttavia molto slabbrate."


Verso la metà degli anni '90 tutto ciò che poteva essere considerato indipendente, dalla musica ai negozi, ai film e alla moda, veniva celebrato come elemento di rottura con la crescente uniformità a cui si stava abituando la società; ed ecco che lo stile Indie (appunto da 'indipendente') fa il suo esordio.
Questa nuova sottocultura si modella nelle nuove generazioni impegnate a ritagliarsi un percorso alternativo, individualistico ed indipendente lontano dalle tendenze principali del consumismo. Una delle maggiori espressioni di questo anti-consuminsmo, era la predilezione verso tutto ciò fosse stato realizzato a mano e acquistabile, possibilmente, presso mercatini dell'artigianato anziché nei negozi, perché solo il lavoro artigianale che traspariva da queste creazioni veniva percepito come il lato buono del consumismo in quanto non veniva divulgato un marchio già conosciuto, ma piuttosto uno sconosciuto e di nicchia.
Preso più in considerazione degli stili grunge e punk, forse perché più anonimo, meno sulla scena del coetaneo hipster, e privo delle acconciature, trucco e piercing degli emo, l'indie accoglie elementi di tutti questi stili, caratterizzandosi per la scelta di abiti di seconda mano, rovinati e scoloriti, un po' dandy, tradizionali e, talvolta, modificati da tagli e tinture fatte a mano per personalizzarli rispetto la massa. Gli articoli comprendevano gilet e camicie di flanella scozzesi, cappelli di feltro e berretti di lana, jeans aderenti, scarpe da ginnastica di tela (come le ora famosissime Converse), giacche di tweed, cravatte sottili, cardigan sformati, vestitini con stampe floreali, gioielli vintage, cappotti floreali, felpe con cappuccio e t-shirt stampate senza marchio. Era, in sostanza, un frullato di riferimenti e stili retrò e contemporanei coerenti solamente nel modo in cui venivano abbinati e nel fatto di non appartenere ad altre sottoculture più identificabili.
Come accennato l'etichetta indie veniva affiancata anche ad un certo tipo di musica e cinema indipendenti e d'avanguardia, estranei al fortissimo mercato delle multinazionali. In tal caso la scelta di indossare magliette con i nomi delle band indipendenti, come unico tipo di marchio tollerabile, diventerà poi una parte fondamentale dell'uniforme indie.
Lo stile indie si sforzava talmente tanto nel prendere le distanze da ogni scena attraverso l'abbigliamento, al punto da rifiutare inevitabilmente anche l'etichetta stessa di 'indie'; il problema, però sarà la sua inevitabile connotazione, per difetto,  caratterizzata soprattutto da ciò che rifiutava di essere.