venerdì 20 febbraio 2015

Lady T

"La vita è come una stoffa ricamata nella quale ciascuno nella propria metà dell'esistenza può osservare il diritto, nella seconda invece il rovescio: quest'ultimo non è così bello, ma più istruttivo, perchè ci fa vedere l'intreccio dei fili."
(A. Schopenhauer)




T-shirt stampata modificata da modello uomo a donna, con taglio a vivo delle cuciture laterali, ricamata e dipinta a mano.
Lady T (dav.)

Lady T 
Tg: M
Lady T (dt.)


Particolari lavorazione:

mercoledì 18 febbraio 2015

RAMIÉ



La fibra tessile denominata Ramié, proviene dal libro delle piante erbacee perenni, Boehmira Nivea e Tenacissima, appartenenti alla famiglia delle Urticacee.
Chiamata anche ramia, questa fibra è stata a lungo usata nell'Estremo Oriente, in Cina veniva usata ancor prima dell'avvento il Cotone, e solo negli ultimi decenni del XX secolo si è diffuso il suo uso anche in Occidente. I suoi maggiori produttori sono Cina, Taiwan, Corea, Filippine e Brasile.
Impiegata generalmente in mischia con altre fibre naturali o sintetiche, il ramiè viene solitamente usato per confezionare biancheria da tavola, nastri, pizzi, telerie pregiate, abiti estivi, cravatte, ma anche per reti da pesca o cappelli di paglia; anche se l'elevato costo di produzione ne limita fortemente l'impiego.


Le caratteristiche principali del ramié sono:
-Tenacità;
-Lucentezza;
-Igroscopicità;
-Antibatterico;
-Resistenza alle temperature elevate;
-Morbidezza;
-Resistenza alla torsione;
-Scarsa elasticità;
-Facilità alla stropicciatura;
-Non restringe;
-Poca resistenza all'abrasione.


Codice meccanografico uniforme europeo: RA

Video sulla lavorazione del ramié:


domenica 15 febbraio 2015

ORTICA



La fibra tessile di ortica è una fibra naturale estratta dal fusto della pianta Urtica Dioica, erba perenne dal fusto eretto e robusto. Anticamente, sin dall'età del bronzo, veniva molto usata, anche al posto del cotone, per poi essere abbandonata e tornare in auge nel primo dopoguerra in epoca autarchica, per poi riscomparire nuovamente; attualmente viene impiegata sola o in mischia col cotone o lana per realizzare capi di abbigliamento, tappeti, componenti d'arredo e rivestimenti per auto.
La fibra di ortica ha una finezza maggiore della canapa, è resistente e traspirante come il lino e brillante come la seta, è di straordinaria lunghezza, qualità che ne aumenta le possibilità di filatura e tessitura, ed è cava al suo interno, conferendo così al filato ottime proprietà termoisolanti. Sulla base della sua torcitura, inoltre, può assumere funzioni e caratteristiche differenti, se viene molto attorcigliata su se stessa, ostruendo completamente la parte cava che trattiene l'aria, la fibra assume caratteristiche simili al cotone, mentre se attorcigliata poco diviene simile alla lana in quanto protegge dal freddo poiché l'aria resta all'interno della fibra.
Dal momento in cui la pianta non necessita di trattamenti chimici per crescere e svilupparsi, e l'estrazione della fibra avviene secondo metodi naturali senza l'uso di sostanze nocive per l'uomo e l'ambiente, il tessuto ottenuto è ipoallergenico e totalmente ecosostenibile.
In India e Nepal crescono piante quali l'Urtica Ferox, l'Urtica Crenulata e l'Urtica Urentissima dalle quali si estrae una fibra tessile denominata "Fibra di Allo".


Le caratteristiche principali dell'ortica sono:
-Finezza;
-Priprietà termoisolanti;
-100% ecosostenibile;
-Ipoallergenicità;
-Flessibilità;
-Tenacia;
-Morbidezza;
-Resistenza;
-Elevata traspirazione;
-Lucentezza;
-Proprietà antistatiche;
-100% Biodegradabile;
-Proprietà termoregilatrici.

Video sulla lavorazione dell'ortica:

venerdì 13 febbraio 2015

SKINHEAD

"I want all you skinheads to get up on your feet...
put your braces together and your boots on your feet...
and give me some of that old moonstomping!"
("Skinheads Moonstomp" - Symarip, 1969)



Londra fine anni '60. Se la parte più vezzosa dei mods decide di abbracciare lo stile psichedelico, ecco allora che la parte più rigida del movimento, gli "Hard Mods", decide così di convertirsi ad un nuovo stile ancora più aggressivo e settario: lo Skinhead.
Il termine skinhead, nato nel 1969 a sostituzione di altri appellativi quali "nocciolina", "limone", "uovo sodo", "teste d'osso", identificava in sostanza l'insieme del giovane proletariato londinese che, accorciatosi drasticamente i capelli, condivideva  e difendeva violentemente alcuni dei valori tradizionali inglesi della classe operaia, contestando la frivolezza della swinging London e dei freaks, l'imborghesimento della classe lavoratrice e l'oppressione di quella dirigente. Sono spaventati dai repentini cambiamenti della società, dall'eccessivo consumismo, odiano gli hippie e sono convinti di esser stati derubati del loro passato fatto di bevute al bar, partite di calcio ed incontri di pugilato. sono arrabbiati e forti contestatori che cercano di sfogare la loro inquietudine e frustrazione creando disturbo e aizzando risse dagli stadi, alle fermate dei mezzi pubblici ed a qualsiasi angolo della strada. Nonostante l'avversione per tutto ciò che è straniero, non possono considerarsi razzisti, anche se spesso vengono erroneamente associati ai naziskin, anzi provano grande rispetto per le gang giovanili caraibiche, con cui si ritrovano spesso ad infastidire qualche pakistano preso di mira solo perché facile da attaccare in quanto considerato incapace di reagire alle botte.
Il loro look è composto da capi economici e chiaramente proletari che venivano indossati in maniera impeccabile e con estremo rigore. I ragazzi, completamente rasati come i galeotti, i militari o antichi guerrieri, sono soliti indossare bomber o giacche da fatica inglesi, con sotto camicie bianche perfettamente stirate o quelle button-down a quadri, jeans Levi's 501, stretti e risvoltati sul fondo per mostrare i calzini in tinta o i pesanti anfibi, principalmente di marca Dr Martens, tirati a lucido e con la punta in acciaio per lasciare meglio il segno al malcapitato di turno. Immancabili erano le bretelle strette e tesissime, che costringono chi le indossa a portare perennemente le mani in tasca per alleviarne la pressione sui genitali, che, in previsione di uno scontro, vengono lasciate penzolare per essere più agili nei movimenti e nelle risse.
Le ragazze vestivano esattamente come i ragazzi, sostituendo talvolta i jeans con minigonne e calze a rete, avevano l'abitudine di portare gli anfibi più grandi del loro numero, tenuti legati con fazzoletti colorati, e portavano i capelli tagliati alla Chelsea, ovvero cortissimi sul capo con ciocche lunghe sulla fronte e ai lati, come usavano alcune tribù celtiche.
Questa prima ed irrompente ondata di skinheads scemerà nei primi anni del 1970, travolta da altre mode e dal progressivo abbandono da parte di alcuni membri esausti di esser sempre associati con gli episodi di violenza negli stadi e altrove, ma la cultura e lo stile sopravviveranno anche nei decenni successivi.




  

giovedì 12 febbraio 2015

Piet Yves Mondrian Sait Munablom Laurent

"Cosa voglio esprimere con la mia opera?
Niente di diverso da quello che ogni artista cerca: raggiungere l'armonia tramite l'equilibrio dei rapporti fra linee, colori e superfici. Solo in modo più nitido e più forte."
(Piet Mondrian)



Quadro: 
"Composition with Large Red Plane, Yellow, Black, Gray, and Blue"
Olio su tela
Piet Mondrian, 1921
Abito:
"Mondrian" day dress
Jersey di lana
Yves Saint Laurent, 1965
MET New York


Che accade quando l'arte ispira l'arte che ispira l'arte?
Ecco; che Munablom ispirata da Yves Saint Laurent, ispirato da Mondrian, ha dato vita ad una nuova creazione.

Yves (dav.)

Abito in lino bianco con inserti in cotone rosso, giallo, blu, e gros grain nero. 
Fodera interna in poliestere e chiusura tramite zip.


Yves (dt.)

TG:M
Lunghezza : 69 cm


L'abito è una rivisitazione del lavoro che fece Yves Saint Lauren nel 1965 ispirandosi ai quadri del pittore olandese Mondrian.




mercoledì 11 febbraio 2015

LINO



Il lino costituisce la più antica e pregiata fibra naturale, la quale viene estratta dal libro del Linum Usitatissimum, appartenente alla famiglia delle linacee. La sua coltivazione, come è ben noto, risale all'antico Egitto e alle popolazioni Babilonesi, Fenice, e Mediorientali e si è poi estesa anche in varie regioni Europee, in India, Cina, Argentina, Nuova Zelanda e Canada.
Il processo di lavorazione del lino risulta essere tra i più rispettosi dell'ambiente. Rispetto al cotone, come fibra viene considerata più difficoltosa da filare, ma allo stesso tempo più preziosa e resistente e la sua naturale lucentezza gli evita il processo di macerizzazione a cui il cotone è sempre sottoposto. Non provoca allergie ed è altamente assorbente grazie alla sua particolare struttura molecolare che gli permette di riuscire ad assorbire acqua fino al 20% del suo peso senza che il corpo avverta umidità.


Le caratteristiche principali del lino sono:
-Resistenza all'usura, tensione e strappo;
-Tenacia;
-Durata;
-Scarsa elasticità;
-Resistenza a lavaggi ad alte temperature;
-Comfort;
-Freschezza;
-Igroscopicità;
-Anallergico;
-Lucentezza;
-Facilità alla stropicciatura;
-Se bruciato, brucia bene ma si spegne facilmente e la finissima cenere nero-grigia che si crea, si sbriciola con facilità.


Codice meccanografico uniforme europeo: LI

Video sulla lavorazione del lino:


I tessuti solitamente realizzati in lino sono:
CANAPÉ: Tessuto in lino, o cotone, che viene usato per realizzare le imbottiture.
CANOVACCIO: Tessuto in lino ad armatura a tela, a maglie larghe e mano smerigliata, usato per ricamare. Viene fatto anche in fibra di canapa.
CANVAS: Grossa tela in canapa, o cotone, usata principalmente per strofinacci. Realizzata a trama rada anche in lino, viene invece utilizzata come base per ricami oppure per fare abiti estivi.
CRINOLINO: Tessuto di lino o cotone imbottito di crine bianco, dall'aspetto soffice ed elastico, che serviva per realizzare la Crinolina.
FIANDRA: Pregiato tessuto di lino o cotone che presenta una superficie increspata e con disegni geometrici o floreali.
IRISH LINEN: Fine stoffa di lino, tessuta con fibre di provenienza irlandese.
LINONE: Tessuto a tela di lino, ottenuto da filati medio-grossi, caratteristico per la sua superficie ruvida e per la presenza di nodini e scabrosità.
OLONA: Tessuto in lino molto resistente e pesante con cui vengono fabbricati sacchi, tende e vele. Può anche essere fatto in cotone.
PELLE D'UOVO: Tessuto in lino molto fine e leggero, usato per la biancheria e ricami. E' così sottile da essere paragonato alla membrana dell'uovo, da cui il nome.
TELA BATISTA: Nome preso dal suo creatore Baptiste de Cambrai, vissuto nel XVIII sec. Stoffa in lino, o cotone, molto fina e leggera, morbida e quasi trasparente. Viene usata per camicie estive, biancheria e fazzoletti. Gli inglesi la chiamano anche Cambric o Cambrai (dal nome della città).
TELA A VELA: Tela di lino grossolana e ruvida, usata per la confezione di indumenti da lavoro o abiti estivi e sportivi.
TELA DAMASCATA: Tessuto operato in lino (anche in canapa), usato per tovaglieria ed asciugamani.
TESSUTO A SPINA: Detto anche traliccio, è un tessuto in lino, o canapa, che presenta ottime caratteristiche di resistenza e tenacità, e viene usato per tovaglieria e tele per sacchi, sdrai ecc.

lunedì 9 febbraio 2015

La torre de Marfil

"Siempre he intentado vivir en una torre de marfil,
pero una marea de mierda no deja de golpear sus muros 
y amenaza con tirarla abajo."
(G. Flaubert)






MARFIL 01:
Abito in Kanga africano proveniente dalla Costa d'Avorio, nei toni del rosso, verde marrone e giallo.
Allacciatura tramite zip a spirale in nylon marrone nel centro dietro.
Tg. M (42-44)
l. 67 cm



MARFIL 02:
Abito in Kanga africano proveniente dalla Costa d'Avorionei toni del verde e giallo.
Allacciatura tramite zip a spirale in nylon verde nel centro dietro.
Tg. M (42-44)
l. 67 cm



MARFIL 03:
Abito in Sari indiana di cotone proveniente da Calcutta, nei toni del verde militare, nero, avorio e nocciola, foderato internamente in poliestere color avorio.
Allacciatura tramite zip a spirale in nylon verde militare nel centro dietro.
Tg. M (42-44)
l. 67 cm


domenica 8 febbraio 2015

MODA PSICHEDELICA

"Eravamo dalle parti di Barstow, ai confini del deserto, quando le droghe cominciarono a fare effetto."
(Paura e delirio a Las Vegas)



La fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70 vede una larga diffusione ed uso delle droghe psicotrope, come l'LSD, in grado di generare intense, visionarie e coloratissime esperienze mentali che si riflessero poi nel campo dell'arte, della grafica e della moda; nasce la moda psichedelica.
Il termine "psichedelia" ha origine dalle parole greche 'psiche' -anima- e 'delos' -evidente-, a significare un "allargamento della coscienza" dovuto all'uso di sostanze dagli spiccati effetti psicoattivi e capacità di causare alterazioni sensoriali. L'allargamento della coscienza, però, non è da considerarsi solo frutto dell'uso delle droghe, bensì anche dalla realizzazione di un generale disincanto nei confronti della società consumista occidentale, a favore di un sempre maggior interesse nei confronti dell'Oriente, col suo misticismo, i suoi incensi profumati e la meditazione che portano al desiderio di sottrarsi alla massificazione della società dell'epoca.
Come la gran parte delle subculture della moda, anche questa trova vita nell'eccentrica Londra di quegli anni, uscendo dalla costola più vezzosa e dandy dei mod, che si staccano dal loro modernismo rigoroso e minimale, per abbracciare uno stile decisamente più colorato e fiabesco.
Lo stile psichedelico vede un abbigliamento più teatrale, enfatizzato, con scampanature esagerate, maniche larghissime, polsini e colletti enormi, foulard paisley, ricche passamanerie e ingombranti plissettature abbinate a capi etnici, come i caftani, che a loro volta sono storpiati nella loro naturalezza e leggerezza hippy, per divenire estremamente audaci, nelle stampe a fantasie geometriche o astratte, e dall'accostamento di colori improbabili, forti e fluorescenti.
La moda psichedelica è così attraente da uscire immediatamente dall'ottica della subcultura, per essere adottata anche da stilisti come Paul Reeves e Pete Stuch, che creano abiti esclusivi per star come Jimi Hendrix o Jimmy Page, ed essere proposta anche su prodotti di arredo venduti su larga scala o ai mercatini, come tende floreali, copriletti indiani ecc...
Espasasi fortemente anche nel mondo della musica, la psichedelia intaccò anche il rock, dando così vita al Rock Psichedelico, tra i cui esponenti e consumatori, si ricordano i Beatles, i Pink Floyd, i Doors.


martedì 3 febbraio 2015

KENAF o IBISCO



Il kenaf o ibisco è una fibra naturale ricavata dal fusto della pianta erbacea Hibiscus Canabinus, appartenente alla famiglia delle malvacee intertropicali asiatiche.
Solitamente in campo tessile, viene impiegato per la realizzazione di cordami, sacchi e tessuti di arredamento.



Le caratteristiche principali del kenaf sono:
-Resistenza;
-Igroscopicità;
-Elevata traspirazione;
-Bassa estensibilità;


Codice meccanografico uniforme europeo:KE


Video sulla lavorazione del kenaf: