giovedì 30 ottobre 2014

Sdoppiamento creativo

"Il coraggio di immaginare alternative è la nostra più grande risorsa,
capace di aggiungere colore e suspense a tutta la nostra vita."
(D.J.Boorstin)




Era una bella gonna in seta, ricavata da sari indiane.... bisognava recuperarla e portarla a nuova vita...
ed ecco:

ADITI:
Top in seta ricavato dallo strato inferiore della gonna e dalla sua cintina.
Elastico in vita e scollo all'americana con allacciatura al collo con nastro dello stesso tessuto.
TG. S

mercoledì 29 ottobre 2014

T

TABARRO: Ampia sopravveste maschile di moda a partire dal 1300, che copriva tutto il corpo con maniche ampie e non molto lunghe, caratterizzato grandi strisce di stoffa attaccate al cappuccio, che veniva indossato da persone importanti come medici, magistrati, ecclesiastici. Nel 1500 diviene una giacca elegante aperta sul davanti usata dagli scudieri dei Dogi Veneziani, ma indicava anche un grossolano indumento con cappuccio e cinto in vita che veniva indossato dai poveri e galeotti. Nel 1700 diviene una sopravveste femminile corta e leggera di colori chiari, chiamato Tabarrino; ed in fine nel 1800 si trasforma in un ampio mantello rotondo, con collo rivoltato e mantellina lunga quasi fino al gomito, che veniva portato dai borghesi.

TABI: Calzini tradizionali Giapponesi che separano l'alluce dalle altre dita del piede, apposta per essere indossato con gli zōri e i geta. Vengono solitamente realizzati in cotone bianco non elastico, con un'apertura sul retro per permettere al piede di scivolarvi dentro; sono alti alla caviglia ed hanno una serie di bottoncini per chiudere l'apertura sul retro.

TABÌ: Nome che identifica un tipo di seta pesante, quasi un taffettà, marezzato.

TABLION: Detto anche Tabula, è un ornamento quadranglare di stoffa, applicato all'altezza del petto sulle clamidi degli antichi Romani.

TACCA: Piccolo taglio che viene fatto sui contorni dei cartamodelli per indicare i vari punti di riferimento per unire i pezzi dei modelli.

TACCO: Rialzo della scarpa posto sotto il tallone. I principali tipi di tacco sono:
-BANANA
-CAMPANA/ZAMPA
-CONO
-CUBANO
-DRITTO
-FIOCCO
-FONDO SQUADRATO
-ROCCHETTO
-STILETTO/SPILLO

TADEMA: Linea d'abito dai modelli fluttuanti e con stoffe floreali ispirate al Liberty, che venne lanciata verso la fine del 1800 da un'attrice dell'epoca.

TAHIO: Tessuto sintetico simile alla seta particolarmente  irrestringibile e ingualcibile.

TAFFETÀ: Tessuto di peso medio con armatura a tela a struttura molto serrata e quasi rigida, prevalentemente di seta ma oggi realizzato anche con fibre sintetiche. Veniva anticamente usata per fare sottovesti, ma vi vengono fatte anche cravatte da uomo.

TAGELMUST: Lunga fascia di cotone color indaco che viene avvolta sul capo e sul viso degli uomini della popolazione dei Tuareg, in modo da essere contemporaneamente usato come turbante per il capo e velo per il viso, lasciando libera solo la fessura degli occhi. Molto adatto al clima della regione del Sahara, poiché ripara la testa dal sole e al contempo evita di respirare la sabbia portata dal vento, la tagelmust ha la caratteristica di tingere permanentemente il viso dei Tuareg di indaco perché la stoffa viene tinta con l'indaco in polvere per la scarsità d'acqua, facendo si che essi vengano anche chiamati "uomini blu".

TAGLIA: Nel campo della confezione definisce l'insieme di misure convenzionali in base alle quali vengono realizzati i capi di abbigliamento. In francese si dice taille e in inglese size.

TAGLIA ASOLE: Attrezzo usato in sartoria per tagliare le asole.

TAGLIA CATENELLA: Speciale dispositivo applicato alla macchina da cucire, con lo scopo di separare un semilavorato dal successivo, usato generalmente con cuciture che proseguono fuori dal tessuto, con formazione di catenella.

TAGLIA FILI: Dispositivo applicato alla macchina da cucire che viene usato per le cuciture che si arrestano all'interno del tessuto, con il compito di tagliare i fili dell'ago e del crochet sotto la placca d'ago mentre il filo verrà agganciato e appinzato sopra a placca.

TAGLIA FILI AUTOMATICO: Dispositivo applicato alle macchine da cucire per ottenere il taglio dei due fili al di sotto del tessuto, al termine della cucitura.

TAGLIATRICE-ORE: Ruolo e mansione di fondamentale importanza per il confezionamento di un capo in maniera sartoriale, che consiste nel tagliare le componenti in stoffa di un modello.

TAGLIERINA: Macchina usata dalle industrie di confezione in serie, per l'operazione di taglio; possono essere:
-VERTICALI
-ROTATIVE
-A NASTRO

TAIHO: Tessuto di raion acetato, di produzione britannica, simile ad una seta calda, irrestringibile ed ingualcibile.

TAIL COAT: Termine inglese che significa abito con le code e che viene usato per indicare il tight o il frac.

TAILLEUR: Completo da donna ideato da Worth in Inghilterra a metà '800 e poi diffusosi anche nel resto d'Europa. Il tailleur da donna si ispira all'abito maschile, tanto da esser chiamato anche "abito all'inglese" o "alla mascolina", e perciò doveva esser confezionato da sarti per uomo, i tailleurs, da cui ha preso il nome. E' composto dall'abbinamento di giacca e gonna o pantalone, e completato da accessori in tono, quali camicia, gilè, cravatta e cappello. Nel 1900 veniva chiamato "Tailleur Stivalato", se indossato con stivaletti a mascherina in pelle lucida e ghetta di camoscio chiaro, chiusa da bottoncini.

TAILOR: Abito femminile di taglio maschile, di moda verso la fine del XIX secolo, molto simile al tailleur.

TANFIBER: Fibra sintetica poliacrinolitrile, prodotta in Germania.

TANGA: Termine con cui veniva identificato un ornamento tipico della cultura dei Marajó, in Brasile Settentrionale e tutt'ora in utilizzo. Il Tanga è un tipo di slip molto sgambato che è caratterizzato da una ridotta quantità di tessuto, che può anche essere un semplice cordoncino elastico, nella zona dei fianchi.

TANGO: 1- Termine usato per indicare delle scarpette con lacci intrecciati sulle caviglie, usate in genere per ballare il tango.
2- Tipo di colore rosso assai brillante.

TANGZHUANG: Detto anche Longzhuang, è un particolare tipo di giacca cinese con colletto alla coreana, spacchetti laterali ai fianchi e chiusa tramite alamari. Viene usata in svariate occasioni, come commemorazione, patriottismo o nelle tenute ginniche.

TANK TOP: Canotta sportiva da donna con le spalline larghe e il taglio sagomato nella parte posteriore in modo da lasciare libere le scapole per dare più libertà di movimento.

TAPPERT: Termine francese per indicare una tipica mantellina a pieghe che veniva indossata dai cavalieri del Rinascimento sulla cotta d'armi o sul farsetto.

TARBUSH: Copricapo maschile tipico dei paesi islamici ornato di fiocchi, simile al fez.

TARLANTANA: Tessuto in cotone molto leggero che si differenzia dal velo e dalla mussola per la forte apprettatura a cui è sottoposto. Solitamente è in colori vivaci, come giallo, verde, rosa...

TARTAN: Caratteristico disegno colorato, a quadri o a fasce, delle stoffe usate dai clan delle Higlands scozzesi: i Drese Stewart, a quadri rosso, verde e blu su fondo bianco, i Mc Donald, con quadri a fasce verde e blu; i Buchanan, a piccoli quadri multicolore; i Royal Stewart, con incrocio di fasce verdi e blu su fondo rosso scuro; i Menzies, scacchi a fasce bianche e nere. Il termine ha finito per diventare il nome generico di tale tipo di stoffa, di cui esistono molte varianti Tessuti e disegni sono differenti anche in base alla loro destinazione ed utilizzo: i "clan tartans" sono usati comunemente dagli uomini; i "dress tartans", solitamente molto colorati, usati per abiti femminili; i "mourning tartans" sono usati in occasione dei lutti; gli "hunting tartans" hanno solori scuri e smorzati, usati per caccia e altre attività sportive; i "chief's tartans" sono personali dei capi e dei loro familiari.

TASCA: Parte dell'abito destinata a contenitore per piccoli oggetti, costituita da un pezzo di stoffa cucito a sacchetto, secondo le diverse fogge dettate dalla moda e dallo stile del capo. Comparve per la prima volta intorno al 1500, applicata all'interno dei calzoni maschili, ma scomparve per riapparire tra il 1600 ed il 1700, posta sul davanti e dietro delle marsine e verso la fine del 1800 iniziarono a comparire le differenti fogge che venivano applicate a seconda dei modelli di abito. Può essere:
-APPLICATA o A TOPPA: Linea di tasca molto semplice, consistente in un taglio di tessuto a forma rettangolare, ad angoli arrotondati o smussati, o con lato tondo, che viene applicata sia su capi leggeri che pesanti.
-A SOFFIETTO: Tipo di tasca usata soprattutto nei giubbotti casual, solitamente a forma trapezoidale, avente intorno una piccola piega ricavata dallo stesso taglio della tasca.
-CLASSICA o MILITARE: Tipo di tasca comune formata da un taglio profilato a mo' di occhiello, con due strisce di tessuto e chiusa con un'aletta o pattina. Viene soprattutto usata per cappotti, blazer, giacconi...
-CON PATTA: Linea di tasca piatta solitamente applicata e chiusa da una patta con o senza bottone. Viene fatta su giacche e cappotti e può essere applicata in sbieco, orizzontalmente o verticalmente.
-CON RISVOLTO: Linea di tasca applicata, con risvolto tagliato in un solo pezzo con il resto della tasca e foderato con tela leggera.
-INSERITA: Tasca inserita in una cucitura o in un'intaglio, molto semplice ed usata in pantaloni alla francese o gonne. Sono rifinite all'interno con profilo e fodera e l'apertura può presentare un bottone con occhiello o asola.
-TASCHINO: Tasca di piccole dimensioni, generalmente posta sulla parte alta della giacca come contenitore per il fazzoletto.

TASSO ZORRINO: Mammifero dalla pelliccia grigio scuro con stirature chiare sui fianchi, la quale viene impiegata in pellicceria.

TAVOLO ASPIRANTE: Tavolo da stiro con aspirazione incorporata, usato in sartoria o nelle lavanderie per una stiratura rapida e professionale.

TECHNO: Genere musicale nato a metà degli anni '80 in America e che nell'abbigliamento si manifesta con l'uso di tessuti sintetici, colori fluo e violenti tessuti mimetici rivisitati con colori brillanti al posto del verdone e del cachi, tute da lavoro personalizzate, catarifrangenti, anti-radiazione, abbinate ad accessori infantili come ciucci, scarpe da ginnastica con zeppe smisurate, maschere antigas, e capelli tinti con colori shock.

TECNOFIBRA: Fibra di sostanze organiche o inorganiche prodotta dall'uomo mediante procedimenti tecnici.

TEDDY BOYS: Movimento giovanile inglese degli anni '50 che scimmiotta la stile Edoardiano riproposto dalla gioventù abbiente dell'epoca, con giacca a forma di V, i pantaloni aderenti, cravatta slim jim sottile, scarpe a punta e brillantina in testa.


TEFLON: Nome commerciale di fibra tessile polivinilica, usata specialmente mischiata con altre fibre.

TEL'NJAŠKA: Maglietta di jersey a strisce bianche e blu, con o senza maniche, tipicamente indossata dai marinai della Marina Russa.

TELA: Armatura fondamentale, la più semplice, in quanto ogni filo di ordito si intreccia con ogni filo di trama ad ogni incrocio. E' un'armatura molto robusta e resistente, a superficie un po' opaca, con diritto uguale al rovescio. A seconda di quanto viene tesa la trama, tale armatura può risultare compatta, rada, aperta... E' adatta a qualsiasi tipo di fibra, ma il suo impiego più classico è con lino e cotone.

TELA AIDA: Tela usata come griglia base nel ricamo a fili contati, come il punto croce, in cotone, lana, lino o filati misti, che si presenta con una squadrettatura.

TELA A VELA: Tela di lino grossolana e ruvida, usata per la confezione di indumenti da lavoro o abiti estivi e sportivi.

TELA DAMASCATA: Tessuto operato in canapa (anche in lino), usato per tovaglieria ed asciugamani.

TELA MASSUA: Tessuto pesante e spesso in armatura a saia o levantina da 3, con diritto a righe diagonali a struttura serrata, fabbricato con filati cardati a titolo grosso. Usato per la confezione di tute, abiti da lavoro e divise coloniali.

TELA OLONA: Tessuto fitto e compatto in armatura a tela, piuttosto rozzo e pesante. E' impiegato per tende, sacchi, vele, zaini, ombrelloni.

TELAIO: Macchina tessile che produce il tessuto mediante l'intreccio di due elementi tra loro perpendicolari: l'ordito e la trama. Le parti principali di un telaio sono il subbio, il liccio, la navetta con la spola, la frusta ed il pettine battente. Esistono differenti tipi di telai:
- A PESI: Telaio usato fin dalla preistoria, ed è costituito da pietre, o pesi, che tengono dritti i fili di ordito;

-VERTICALE: Tipo di telaio tutt'oggi utilizzato in Asia Minore e nel Nord Africa per la tessitura dei tappeti, e dagli indiani Navajo per confezionare la loro famose coperte;
-A CINTURA: o a tensione, è tipico del Sud America, in cui la tensione dell'ordito viene ottenuta dal tessitore tirando col peso del proprio corpo i fili che vengono legati ad un punto fisso (albero o chiodo) e che sono posizionati su di un telaio alla cui estremità opposta vi è il tessitore;
-ORIZZONTALE: Tipo di telaio costruito in legno e che richiede un lavoro manuale identico a quello dell'antichità;
-AD ALTO E BASSO LICCIO: Telai impiegati per la tessitura degli arazzi;
-A PETTINE LICCIO: Tipo di telaio usato per la tessitura artigianale dove la funzione di apertura del passo e di battitura viene svolta da un solo attrezzo, il pettine;
-A SPOLETTA VOLANTE: o navetta lanciata, che possiede sul portapettine un dispositivo che lancia meccanicamente la spoletta, velocizzando il lavoro e permettendo ad un solo tessitore la produzione di tessuti con ampio fronte;
-JAQUARD: Telaio in cui al posto dei licci vi è un'incastellatura con cartoni forati che, permettendo il movimento di ogni singolo filo secondo il disegno del cartone, permette l'esecuzione di complessi disegni e intrecci sul tessuto. Venne introdotto nel 1790 dal Joseph Marie Jacquard, da cui il nome;
-INDUSTRIALE: Ulteriormente suddiviso in telaio a pinza, telaio ad aria e telaio a proiettile, che lavora in maniera automatica, ed analoga al telaio a navetta ma che ha abbandonato quest’ultima per affidare l’inserzione della trama a pinze, soffi d’aria o proiettili, al fine di velocizzare il processo di tessitura.

TELO: Pezzo di tela come esce dal telaio che, cucito con altri simili, compone un lenzuolo e, opportunamente tagliato, una veste.

TELONE: Termine commerciale che indica un tessuto ad aramtura a tela, realizzato con filati piuttosto grossi di lino o viscosa.

TENACITÀ: Caratteristica indicante la maggiore o minore attitudine di una fibra a resistere alla trazione, chiamata anche, appunto, Resistenza alla Trazione. Viene espressa dal rapporto tra il carico di rottura (espresso in gr. o kg.), ed il titolo; l'unità di misura usata è il grammo/decitex (g/dtex).

TENDE: Teli stesi allo scoperto per ripararsi dal sole, pioggia e vento, o drappi di tessuto che pende daventi le finestre come ornamenti.

TENDISCARPE: Strumento di legno o plastica, indispensabile per tenere in forma le scarpe. Va inserito quando la scarpa è ancora umida, appena levata dal piede, per permettere un'asciugatura del cuoio senza che la calzatura si deformi.

TENSIONATORI: Dispositivi speciali di cui sono dotate le macchine per l'applicazione degli elastici, con il compito di tenere sempre pensionato, nella misura voluta, l'elastico necessario, alimentandolo agli organi di cucitura in perfetto sincronismo con il trasporto del capo.

TENUTA: Resistenza e robustezza di un tessuto che ha subito vari trattamenti come la tintura, la stampa ecc.

TERITAL: Fibra sintetica in poliestere, solitamente usata in mischia con altre fibre naturali, per esaltare le caratteristiche di queste ultime.

TERMOADESIVO: Tessuto di rinforzo, in cotone o fibre artificiali che presenta in un lato una resina adesiva che fonde per effetto del calore emanato dal ferro da stiro o da una pressa. Viene applicato sui tessuti per rinforzarli o conferirgli corpo.

TERMOFINISSAGGIO: Trattamento termico di finissaggio e nobilitazione che conferisce alle fibre tessili chimiche, stabilità dimensionale, ingualcibilità, ne migliora la mano, la resistenza all'usura e al pilling.

TERYLENE: Fibra sintetica poliestere prodotta in Inghilterra e Canada.

TERZISTI: In ambito moda, sono i laboratori di produzione che realizzano in subappalto prodotti finiti.

TERZONE: Grossa tela di canapa o altra fibra che serve per avvolgere balle e pacchi o per fare sacchi.

TESA: Parte del cappello che sporge dalla base della cupola e la circonda in tutto o in parte. E' chiamata anche ala.

TESSITURA: Intreccio di due serie di fili, una forma l'ordito, l'altra la trama secondo il disegno di armatura prestabilito.

TESSUTAIO: Esperto da consultare per la scelta del tessuto e per la reale possibilità di ottenere un determinato tessuto nel colore deciso originariamente, eventualmente per inserire decorazioni forgiate da macchinari tecnologicamente avanzati, il cui risultato effettivo sarà il frutto di un lavoro tecnico sperimentale tangibile solo poco prima dell'uscita della realizzazione finale dell'abito.

TESSUTO: Incrocio di due o più sistemi di fili che si intrecciano in determinate direzioni e angolazioni per dare vita ad uno strato flessibile che viene chiamato anche stoffa. In relazione all'intreccio dei fili con le trame, i tessuti si possono distinguere in:
-TESSUTI LISCI: Presentano effetti geometrici realizzati con intrecci fondamentali o derivati.
-TESSUTI OPERATI: Presentano motivi ornamentali realizzati con intrecci complessi di notevoli dimensioni.
-TESSUTI SEMPLICI: Costituiti da un solo ordito ed una sola serie di trame. 
-TESSUTI COMPOSTI: Costituiti da più orditi ed una serie di trame, o da un ordito e più serie di trame, o da più orditi e più trame.
Gli elementi in base ai quali si costituisce un tessuto sono:
-ALTEZZA: Larghezza del tessuto comprese le cimosse.
-ORDITO: Numero complessivo dei fili che formano l'ordito.
-RIDUZIONI: Numero dei fili e delle trame per centimetro di tessuto.
-NATURA FIBROSA, QUALITÀ,  COLORE, TORSIONE.
-INTRECCIO.

TESSUTI A MAGLIA: Tessuti a fili curvilinei che si intrecciano reciprocamente formando anse e boccole, che possono essere a maglia in Trama o a maglia in Catena.
-MAGLIA IN TRAMA: Il filato è disposto nel senso della larghezza della pezza: le boccole di un tratto di filato si intrecciano con quelle del tratto precedente.
-MAGLIA IN CATENA: I fili sono disposti nel senso della lunghezza della pezza: le boccole di un fio si intrecciano con quelle del filato adiacente. Sono tessuti anche detti indemagliabili, poichè non si smagliano.

TESSUTO A SPINA: Detto anche traliccio, è un tessuto in canapa, o lino, che presenta ottime caratteristiche di resistenza e tenacità, e viene usato per tovaglieria e tele per sacchi, sdrai ecc.

TESSUTO 'SARSENET': Tessuto in seta leggera usato nel 1600 e 1700.

TESSUTO 'TAPPEZZERIA': Panno tessuto a coste dove la trama non è fatta in modo continuo, poiché alcune di esse vengono usate in modo tale da consentire il tessere di disegni complessi ad imitazione dei lavori di ricamo.

TESSUTO 'TICKING': Tessuto forte di cotone in diagonale normalmente fatto con delle strisce in bianco e nero.

TESSUTI SECCHI: Insieme di tessuti tropicali di lana.

TESTINA: Termine usato in sartoria per indicare un tipo di orlo increspato.

TESTURIZZATO: Tessuto sintetico sottoposto ad un trattamento che gli offre elasticità e voluminosità.

TEX: Titolo dei filati in base a cui 1000 mt di filato pesano 1 gr. Il titolo indica la finezza di un materiale tessile, mettendo in relazione il peso con la lunghezza.

THANGKA: Rituale stendardo buddista dalla forma rettangolare e dai vivacissimi colori, che viene ricamato o dipinto ed usato per le processioni dei monaci e nei templi. I Thangka presentano distinzioni di materiali, tecniche lavorative e colori dello sfondo, che può essere nero a fili dorati, oro, vermiglio. Solitamente sono realizzati su tele di cotone e dipinti a disegni geometrici, con misture di pigmenti chimici e naturali

THERMOVIL: Fibra sintetica di cloruro di polivinile prodotta in Francia.

THIOLAN: Fibra artificiale di natura proteica, prodotta con la caseina, in Germania.

THOLIA: Cappello a punta con tesa larga che veniva portato dalle donne Greche.

TIARA: Rigido copricapo generalmente a punta, portato dai sacerdoti e dai Re dell'antico Oriente; ora indica un tipo di copricapo portato dal Papa come simbolo di potere.

TIBET: 1- Tessuto di lana particolarmente morbido e pregiato.
2- Seta e lana rigenerate, ricavate da tessuti fini usati.
3- Scialletti in uso nelle campagne.

TIBETINA: Stoffa di cotone, a fitte diagonali, opaca e resistente, molto adatta per fodere e grembiuli.

TIE DYE: Tecnica di stampa che consiste nell’annodare il tessuto e immergerlo nella tintura in modo da ottenere una stampa a fantasia irregolare.

TIGHT: Abito maschile da giorno, per cerimonia con giacca monopetto con la parte posteriore a code arrotondate che sfiorano posteriormente il polpaccio e falde davanti sfuggenti all'indietro, e pantalone con piega davanti, sostenuto da bretelle. Il completo comprende anche il gilè, camicia bianca con colletto ad aletta e polsini doppi trattenuti da gemelli, cravatta tipo plastron e cappello a cilindro. In inglese è identificato come "morning coat", abito da giorno.

TIGLIO: Fusto o stelo di piante che contengono fibre tessili.

TIGRE: Felino la cui pelliccia è pregiatissima ed un tempo molto usata in pellicceria, ora non viene più sfruttata poiché dal 1972 il trattato di Washinton protegge gli animali in distinzione.

TINTURA: Operazione che serve a tingere fibre e tessuti che può essere eseguita in vari momenti del ciclo di lavorazione, quando cioè le fibre sono in stato di fiocco, tops, filato, tessuto, o capo finito.

T'NALAK: Tessuto in fibra di àbaca trattata in maniera particolare e tinta manualmente con coloranti naturali derivanti da radici, scorze, foglie e frutti. E' un tessuto interamente lavorato a mano e prodotto unicamente dalle tribù delle montagne T'boli, tramite telai tradizionali a tensione.

TIRĀZ: Termine che indica le tipiche stoffe arabe decorate con bande e iscrizioni intessute e ricamate. Con tale termine vengono indicate anche le officine produttrici di manufatti tessili.

TITOLO: Numero che rappresenta il rapporto fra la lunghezza e il peso di un filato, che esprime la grossezza o il diametro di esso. Esistono due sistemi di titolazione:
-DIRETTO: Impiegato per la seta e per tutte le fibre artificiali e sintetiche, l’unità di lunghezza, fissa, è una matassa di 450 mt., e l’unità di peso, variabile, viene espressa in “denaro” pari a gr. 0,05; quanto più basso è il titolo, tanto più elevata è
la finezza del filato, ad esempio  se una matassa di seta di 450mt. pesa 0,15 gr. il filato ha titolo di 3 denari. Tale sistema è anche chiamato Titolo in Denari.
-INDIRETTO: Usato per fibre animali e vegetali, il titolo dei filati è ricavato dal rapporto fra una lunghezza, variabile, e un peso, fisso; quanto più è alto il numero che esprime il titolo, tanto più è elevata la finezza del filato. Assume come unità di lunghezza la matassa di 1000 metri e come unità di peso il chilogrammo, se per esempio si ha un n° di matasse della lunghezza di 25.000 m. e del peso di 1 kg., il filato ha il titolo metrico 25. Tale sistema è anche chiamato Titolo Metrico.

TOCCA: Drappo di seta con fili d'oro e d'argento o passamano per addobbi sacri, in canapa e lamina metallica.

TOCCO: Berretta tonda e senza tesa, attualmente usata dai magistrati. Veniva usata sin dal 1500 ed era simile ad un basco piatto e guarnito di piume di struzzo che gli uomini una volta portavano inclinato sul capo.

TOEGO: Giacca tradizionale delle donne del bhutaniane, corta con maniche lunghe ed allacciatura tramite un bottone all'altezza del petto. Viene indossata sopra la kira, l'abito tipico.

TOGA: Veste indossata da magistrati ed avvocati durante le udienze giudiziarie o dai professori durante le cerimonie ufficiali. Presso gli antichi romani era un mantello di forma semicircolare, in panno di lana che veniva indossato sopra la tunica. Ve ne erano di varie specie e colori, a seconda dell'occasione. I giovani in condizione libera indossavano la Toga Praetexta, in lana bianca e bordata di rosso; gli adolescenti a 16 anni indossavano la Toga Virilis o Pura, in lana bianca; I candidati alle cariche pubbliche indossavano la Toga Candida, sbiancata con candeggina; i generali in ritorno dalle battaglie indossavano la Toga Picta molto sontuosa e ricamata, i comandanti vittoriosi la Palmata, dai bordi porpora finemente ricamati in oro con disegni rappresentanti palme e foglie di alloro, ed i condottieri vittoriosi il Laticlavio, tunica con bande laterali porpora che scendevano fino in fondo; la Toga Pulla o Sordida, nera o grigia scura, veniva usata come simbolo di lutto. La Toga Trabea aveva tre varianti: porpora e oro per i romani del periodo pre-repubblicano; purpurea era per i sacerdoti; a righe porporine e cremisi per gli auguri; presso gli Etruschi era una semplice veste indossata sia da uomini sia da donne, simile al chitone greco. Nel periodo del tardo impero, infine vi era la Toga Cantabulata, molto drappeggiata, era indossata da consoli o altri personaggi importanti.
A Venezia gli appartenenti alle classi più alte indossavano una toga lunga sino ai piedi e con maniche larghe, in seta o velluto nero.

TOILET CASE: Valigetta, piccola borsa, in genere da viaggio, contenente prodotti per la pulizia, l'igiene e la rasatura.

TOMAIA: Parte superiore della scarpa, che può essere in vari materiali ma generalmente è in pelle. E' suddivisa a sua volta in punta, mascherina e gambetti (le sedi di occhielli e lacci).

TON SUR TON: Locuzione francese che significa tono su tono e che viene usata per indicare l'accostamento di colori con la stessa gradazione luminosa.

TOP: Corto bustino in materiale morbido, generalmente in jersy, con o senza spalline, usato come completamento per gonne da sera o sottogiacca nell'abbigliamento estivo.

TOPS: Nastro di fibre ottenuto dopo la cardatura e destinato ai filati pettinati.

TOQUE: Tipico berretto alto e dritto, senza tesa e con la cupola a pieghe. Detto anche berretta a tozzo, era di moda nella seconda metà del 1500 ed indossata soprattutto da uomini e anche da qualche donna. Era di pesante velluto riccioluto d'inverno, mentre d'estate era di stoffa più leggera, tipo canovaccio. I giovani galanti ornavano la loro toque con veli arrotolati, trecce d'oro, glubilande e medaglie d'oro cesellate. Altro ornamento era, talvolta, il pennacchio.

TORCHIETTO: Attrezzo usato in sartoria per coprire i bottoni metallici con tessuto, pelle o altro materiale plastico.

TORCITURA: Operazione nell'industria tessile, con cui si impartiscono ai filati delle torsioni che leghino tra loro le fibre. Si realizza facendo ruotare il fascio di fibre che costituisce il bindello, attorno al proprio asse, sia verso destra (torsione a S) sia verso sinistra (torsione a Z); da questa operazione il filato esce compatto, resistente e con il caratteristico aspetto cilindrico.

TORSELLO: 1- Cuscinetto per tenerci appuntati aghi e spilli.
2- Ciambella di panno che viene posta sul capo per reggervi un peso.

TORSIONE: Arrotolare i filati. I filati più sono ritorti più il tessuto si presenta rigido.

TORTIGLIA: Tipico filato molto resistente costituito dall'intreccio di più fili già ritorti.

TOSATURA: Operazione in cui viene tagliato il pelo alle pecore ancora vive e da cui si ricava poi la lana.

TOTAL LOOK: Termine che viene utilizzato per indicare l'ideazione e la produzione della totalità dei capi di abbigliamento ed accessori da parte di un'unica marca. Una volta le aziende erano per lo più specializzate in singoli capi (capospalla, camiceria, maglieria, jeanseria ...), ma dagli ultimi decenni del '900 molte di queste hanno allargato la produzione anche ad altri complementi dell'abbigliamento.

TOTALE STANDARD: E' il costo totale unitario ottenuto dalla somma dei costi diretti ed indiretti assoluti, sul quale vengono stabiliti i costi di una collezione.

TOURNURE: Altro termine per indicare il "Coul de Paris" o "Pouff", è il cuscinetto imbottito usato per rigonfiare il dietro della gonna per aumentare il volume del sedere, molto usato verso la seconda metà del XIX secolo, in epoca tardo-romantica.

TOUT-DE-MÊME: Termine francese che significa allo stesso modo, e che in abbigliamento indica un completo della stessa stoffa, un coordinato.

TOW: Fascio di grosse dimensioni, costituito da filamenti continui paralleli e destinato alla trasformazione in nastro.

TR: Sigla che indica il codice meccanografico per intendere l'uso di 'Fibre Varie' di composizione non determinabile o residui tessili nella composizione di un capo.

TRACCIARE: Segnare, disegnare una traccia, sul tessuto o sul materasso, per la realizzazione del taglio di un capo d'abbigliamento in genere. Esistono diversi tipi di tracciatura:
-A SPOLVERO: Tracciatura ottenuta sovrapponendo al materasso un foglio di cartoncino o plastica sui cui sono stati delineati i perimetri dei vari modelli con una serie di fori. Attraverso questi fori verrà distribuita una polvere che marca il primo strato di tessuto.
-A SPRUZZO: Tracciatura ottenuta spruzzando un liquido colorante sul tessuto, su cui sono stati precedentemente disposti i modelli in scala originale opportunamente incrociati. Il liquido colorante andrà a coprire la parte di tessuto cono coperta dai modelli.
-SU MATERASSO: Tracciatura eseguita direttamente sul materasso, disponendovi i vari modelli e disegnando il perimetro degli stessi con l'impiego di gesso o matite, che non necessita di attrezzature particolari.

TRACÈ: Segno usato in sartoria come punto di riferimento dopo la prova del modello, eseguito singolo o doppio combaciante passando alcuni fili tra due punti filza.

TRACHT: Tipico abito da festa dei paesi germanici (Alto Adige, Austria, Germania, Svizzera, Val Canale). Anticamente la qualità del Tracht e la presenza di rifiniture più o meno ricche, denotava lo status sociale di una persona o di una famiglia; oggi viene indossato durante le sagre, festività particolari e anche come abbigliamento nuziale.

TRACHTENHUT: Cappello tipico che viene indossato con il Tracht e che, di usanza, non viene mai tolto nemmeno durante le celebrazioni liturgiche o i pranzi di feste e matrimoni.

TRACOLLA: Larga striscia di tessuto o cuoio, che scende da una spalla sul fianco opposto. Serve per sostenere borse, bisacce, armi ecc.

TRAFORO: Tipo di lavorazione dei tessuti a maglia in catena, con effetto  a fori in serie verticali o orizzontali a dama o in diagonale.

TRAFORATO: Tessuto con armatura aperta, si presenta con le fessure molto larghe ed è utilizzato per la realizzazione dei capi di abbigliamento estivi.

TRALICCIO: Tessuto spinato di lino o canapa su armatura a saia, molto resistenze, usato per confezionare canovacci, tovaglieria e sedie a sdraio.

TRAMA: L'insieme dei fili, ad andamento orizzontale, che si intrecciano all'ordito in tessitura.

TRAMATURA: Tipico tessuto ottenuto con l'inserzione di un filo supplementare che non forma maglia, ma solo una legatura sul tessuto a maglia rasata, oppure viene trattenuto in altro modo tra le maglie stesse, come ad esempio la felpa.

TRAMEZZO: Altro termine per indicare l' Entre, è una fascia di pizzo inserita fra due lembi di tessuto come decorazione per camiceria, abiti e biancheria.

TRANCHANT: Voce francese che si riferisce ad un colori molto vivaci e contrastanti.

TRAPANO PERFORATORE: Macchina usata dalle industrie della confezione per riportare i riferimenti di asole, bottoni, pinces ... del modello sul materasso; può essere a caldo o a freddo.

TRAPUNTO: 1- Tipico punto di imbottitura usato per applicare rinforzi e sostegni ai vestiti, fatto solitamente a spina di pesce.
2- Tipo di ricamo eeguito con due tessuti sovrapposti.

TRAPUNTA: Coperta imbottita e trapuntata usata anche come copriletto. Anticamente era un indumento trapuntato, reso soffice da uno strato di bambagia tra tessuto e fodera che veniva indossato dai guerrieri sotto la corazza.

TRARIVA: Tipica cintura usata dalle antiche popolazioni Mapuche Cilene.

TRASPARENZA: Caratteristica di tessuti molto leggeri, come la mussola, la georgette... che lasciano intravedere le linee del corpo. Venne lanciata nel 1968 da Ive Saint Laurent, che propose una camicia sottilissima e semi-trasparente e da allora questa moda torna saltuariamente in auge.

TRASPORTO: Dispositivo applicato sulle macchine da cucire per spostare il tessuto tra una penetrazione dell'ago e la successiva.

TRATTURA: Operazione di dipanatura dei bozzoli del baco da seta che si fa nelle filande, immergendo i bozzoli in acqua calda, contenuta in apposite bacinelle.

TRAVELLER: Sottocultura nata in Inghilterra negli anni '90, che comprende nomadi britannici di stampo ecologico, nata dall'incontro dello stile hippy e di quello punk. Per i traveller, il vagabondaggio è una reazione alla stabilità della dimora e di una vita ordinaria; il loro look si esprime in maniera disordinata e colorata, con capi per lo più in tessuti naturali, comodi e portati sovrapposti.

TRAVETTA: Particolare punto molto fitto a cucitura corta, a punti dritti e coperta da una serie di punti zig-zag, che viene usata per fermare tasche ed occhielli.

TRAVETTATRICE: Macchina speciale che esegue le cuciture a travetta, le cui dimensioni variano.

TRELON: Fibra sintetica poliammide fabbricata in Germania.

TRENCH: Riduzione dell'inglese Trench Coat, soprabito da trincea, è un tipo di soprabito impermeabile a doppio petto con cinta, fibbie e anellini in metallo, ad imitazione di quelli in dotazione agli ufficiali britannici durante la prima guerra mondiale.

TRENDSETTER: Voce inglese che letteralmente significa cane da caccia (trend-direzione + set-spia). Stilista leader che riesce a realizzare l'incontro tra logica razionale industriale e creatività artistica, cogliendo in anticipo le nuove tendenze ed elaborandole creativamente dando vita a capi industrializzabili e alla moda.

TRENDY: Termine che indica ciò che è in sintonia con le nuove tendenze, alla moda.

TREVIRA: Fibra di poliestere usata in Germania a partire dagli anni '40 e apprezzata per la sua capacità di non sgualcirsi. E' molto usata anche per tendaggi.

TRIACETATO (TA): Fibra sintetica poliestere non troppo robusta e spesso usata in mischia a nylon, lana, cotone o viscosa, che tiene bene le pieghe e non si stropiccia.

TRICORNO: Cappello dalla tesa schiacciata, in modo da formare 3 corni, da cui ne deriva il nome. Originariamente era d'uso in ambito ecclesiastico, ma divenne di moda come cappello maschile all'epoca di Luigi XIV e venne adottato più tardi anche dalle donne che lo guarnivano con coccarde, nappine, nastri e fibbie. Veniva confezionato in feltro di pelo di castoro, lepre o coniglio e veniva talvolta portato obliquo sul capo. Alla fine del XVIII secolo si trasformò in bicorno, o feluca, perdendo una punta.

TRICOT: Termine francese che significa maglieria.

TRICOTINA: Dicesi di armatura diagonale di derivazione, utilizzata per realizzare tessuti maschili adatti alla confezione di abiti e pantaloni maschili da cerimonia.

TRINA: Tessuto a ricamo trasparente usato per rifinire biancheria o altri indumenti.

TRITAL: Fiore di raion a sezione piatta.

TRIVINILICA (TV): Fibra formata da terpolimetro di acrilonitrile, di un monomero vinilico clorurato e di un terzo monomero vinilico, nessuno dei quali rappresenta il 50% della massa totale.

TROMPE L'OEIL: Termine francese che in ambito moda indica una stampa su tessuto con particolare effetto ottico tridimensionale.

TRONCHETTO: Stivaletto fino al polpaccio che si indossa sia in inverno sia in estate con pelle traforata.

TROPICAL: Tessuto leggero di lana pettinata, ottenuto da filato molto ritorto in genere a due capi, adatto per stagioni e climi caldi.

TROTTEUR: Termine francese per indicare un piccolo cappello femminile generalmente portato con l'abito da passeggio o per assistere alle corse dei cavalli.

TRUCKER HAT: Termine Inglese per indicare il tipico cappello da camionisti ma usato nel Baseball.

T-SHIRT: Voce angloamericana che letteralmente significa camicia a forma di T. E' una maglietta bianca in jersey di cotone a maniche corte e a girocollo che in origine veniva indossata dai soldati americani sotto l'uniforme e poi adottata anche dagli operai. A partire dagli anni '60 del '900, è diventata un indumento molto diffuso e popolare, realizzato anche in diversi altri colori, con stampe e frasi.

TUBOLARE: Tipo di lavorazione a maglia, ottenuta con l'impiego di macchine circolari a diametro differenziato, che producono tessuti tubolari di varie larghezze, corrispondenti ciascuna ad una taglia. La confezione dell'indumento viene poi fatta semplicemente modellandolo nel collo e nell'attaccatura delle maniche.

TULLE: Termine che risale al 1700 e deriva dal nome della città francese Tulle, dove questo veniva prodotto. Si tratta di un materiale sottilissimo, trasparente e con una fitta trama a fori esagonali, molto usato per abbellire vestiti, cappelli ecc. In origine era realizzato solo in garza o in seta, ma oggi si trova anche in fibre sintetiche.

TULUP: Caldo ed ampio giaccone tradizionale russo, costituito generalmente da una pelliccia di montone o di astrakan "rivoltata", cioè con il pelo all'interno e la pelle all'esterno dell'indumento, senza cinta in vita e con un grande bavero a proteggere la testa, sia di lato che frontalmente. Adatto ai freddi inverni russi, veniva utilizzato in passato dalle sentinelle che lo indossavano sopra il cappotto.

TUNICA: Antico indumento greco e poi romano, ampio e di linea dritta che si indossava a diretto contatto con la pelle e poteva essere trattenuto in vita da una cintura. Oggi è ancora usata presso alcuni popoli nordamericani e mediorientali. Esistevano differenti tipi di tuniche, come la Pretexta listata di porpora ed indossata dai fanciulli, che poi veniva sostituita dalla Recta o Regilla fino alla maggiore età e le ragazze la indossavano per il giorno delle nozze. La Subucula veniva indossata a contatto diretto sulla pelle e veniva portata anche per dormire; la tunica Intima era indossata sotto la lunga stola a pieghe, e la Exterior si sovrapponeva sopra tutte le altre. La tunica Palmata era color porpora e ricamata in oro e si portava sotto la toga picta, e la Cotidiana era da indossare tutti i giorni. La Paenula era invece indossata dagli schiavi.

TUNICHETTA: Vestaglia da casa usata come copriabito, generalmetne di cotone a colori vivaci, e che in estate viene indossata anche da sola.

TURBANTE: Copricapo di origine orientale che si ottiene avvolgendo una lunga striscia di tessuto attorno alla testa. Poiret a suo tempo, proponendolo come elegante copricapo femminile, lo ornò con una piuma bianca di airone.

TURCA: Sopravveste di origine orientale molto ampia e lunga che, nel 1400, le donne indossavano a letto per ripararsi dal freddo.

TURCHINO: Dicesi di colore azzurro cupo, tendente al viola.

TURKISH: Denominazione comune dei pantaloni da harem.

TUSSAH: Tessuto di seta ricavato da bozzoli di bachi selvatici, in alcune regioni orientali.

TUSSOR: Organzino di seta di tipo tussah.

TUSSORE: Tessuto ottenuto da una mischia di dynel, saran e fortisan, caratterizzato da infiammabilità ed usato in arredamento.

TUTA: Termine che deriva dalla locuzione francese tout-de-même. La tuta nasce come abito da lavoro per gli operai ed era composta da un pezzo unico di blusa e pantalone in denim, con una cerniera sul davanti per indossarla comodamente. Con tale termine veniva inteso anche l'indumento da esercitazione o da combattimento adottato dai soldati. Il tipo di tuta più classicamente conosciuto è quella in felpa o jersey o materiale tecnico, composta da maglia e pantalone, usata dagli atleti.

TUTTO BIANCO: Moda diffusasi nella seconda metà degli anni '30 del '900. L'idea parte dal sarto della regina Elisabetta che in occasione del lutto di Giorgio V, scelse per lei un intero guardaroba bianco. Per le donne l'abito bianco da sera diventa d'obbligo quanto lo smoking per gli uomini.

TUXEDO: Nome di un esclusivo club americano aperto nel 1886 a Tuxedo Park nel New Jersey. E' l'abito maschile da sera che in Europa è conosciuto come Smoking.

TYGAN: Fibra sintetica di cloruro di polivinile, prodotta in Inghilterra.

TWEED: Termine generico per stoffe cardate di lana ruvida a trama grossa, di solito a due o tre colori, che tradizionalmente venivano tessute a mano dai contadini scozzasi nella regione del fiume Tweed, da cui il nome. Ne esistono di vari tipi, che prendono il nome dalla zona di provenienza: Harris Tweed, tradizionale del gruppo di isole scozzesi, ad armatura batavia con andamento diagonale; Donegal Tweed, di origine irlandese, ha un'armatura a tela ed è disseminato di caratteristici bottoncini colorati....

TWILL: Nome generico di tutti i tessuti con armatura a saia o a levantina, caratterizzati da fini coste diagonali e da una buona elasticità. In cotone o seta, vengono usati nella camiceria maschile e per cravatte.

TWINSET: Completo formato da due pezzi generalmente di maglia: cardigan e maglia a girocollo con maniche lunghe o corte. Molto in voga nell'America degli anni '40-'50.

TZUMUGI: Tecnica giapponese di lavorazione a mano che utilizza i filamenti di scarto dei bozzoli per creare una seta dalla struttura irregolare ma molto resistente e morbida al tatto e che, come mano, ricorda molto il cotone.

TZUTE: Stoffa Maya di forma quadrata o rettangolare che serve a molti usi: per portare neonati legati alle spalle o al petto, come copricapo, come scialle, da carico, per trasportare tortillas.