giovedì 25 settembre 2014

ESISTENZIALISTI

"Mai nella storia petardi così piccoli hanno fatto rumore.
Grazie alla cassa di risonanza della stampa sono diventati bombe".
(Jean Cau)






Siamo negli anni '50 e Parigi è una città magica in cui i cittadini cercano di riappropriarsi della propria gioventù ed interessi che la guerra gli aveva sottratto; si ritrovano frequentemente nel quartiere di Saint Germain des Prés, una sorta di villaggio dentro la città, culturalmente autonomo e pieno di intellettuali, poeti, jazzisti, fotografi, laboratori artigianali, librerie, café, bresserie, teatri ecc.
Questi cittadini, per la maggior parte adolescenti, sono gli esistenzialisti, ragazzi nervosi che vogliono trovare la risposta ai problemi del mondo, attraverso la cultura e rifiutando il consumismo, il potere ed il denaro. Si affidano, pur non studiandoli a fondo, a scrittori come Sartre, Kierkegaard, Heidegger, sono affamati ci cultura, letteratura, musica, poesia e arte, che studiano al di fuori dei contesti classici, per strada, nei caffè e nei circoli.
Vivono con poco, in alberghi poveri e mangiando quello che riescono a procurarsi in café e bistrot; sono annoiati e disprezzano tutto, riempiendosi la bocca di parole come nausea, angoscia, depressione, ritengono la vita inutile ed assurda e, non avendo fiducia sul futuro, vivono alla giornata, senza desideri, sogni, aspettative, obiettivi, ma si sentono comunque responsabili nei confronti dell'umanità.
Dal punto di vista stilistico, è la prima subcultura giovanile che non si pone problemi sul vestire, sono soliti utilizzare abiti usati (come i libri che leggono) c che si scambiano tra di loro. I ragazzi portano giacconi da marinaio, maglioni a collo alto, camicie a scacchi, pantaloni militari con risvolto sul fondo e girano scalzi o con sandali da frate o scarpe da tennis in tela e senza calzini; hanno i capelli lunghi e spettinati e la barba tenuta all'Abramo Lincoln. Le ragazze, pallide, con capelli lunghi, frangetta cortissima e occhi pesantemente truccati di nero, vestono con maglioni oversize, da uomo, sformati e rovinati, camicie maschili e pantaloni alla pescatora, rigorosamente neri, e girano anch'esse scalze o con sandali o scarpe di tela. La sigaretta portata spenzoloni dalle labbra e l'aria triste e stanca sono loro "marchi di fabbrica".
Tra gli esistenzialisti  più noti, si ricordano Guiette Grecó, Georges Brassens, Jean Paul Sartre.



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