FAÇONNÈ: Termine usato per indicare un tessuto che presenta
piccolissimi disegni lucidi su fondo opaco.
FAÇONISTI: Laboratori di produzione cui viene commissionata la procedura di completamento di semilavorati.
FAGLIA: Stoffa di seta, per lo più nera, piuttosto
pesante e a coste fortemente rilevate che viene ancora tessuta su telai
manuali.
FAILLE: Tessuto ottenuto da filato pettinato, con il rovescio lucido, del tipo taffettà ma con una grana più marcata e di peso medio. Nella versione in seta è usato solitamente per cravatte da uomo.
FAINA: Carnivoro dei Mustelidi la cui pelliccia molto pregiata e
morbida, di colore marrone chiaro con riflessi argentei ed una macchia bianca
sul petto, è usata nel settore della pellicceria.
FAIR ISLE: Nome dell'arcipelago scozzese delle Shetland che sta ad indicare un disegno geometrico multicolore. Sui capi in maglieria è spesso costituito da una banda che congiunge le spalle con andamento parallelo allo scollo rotondo. Il fair isle sweater fu reso celebre nelgi anni '20 dal giovane principe di Galles.
FAJA: È una cintura Maya tessuta a telaio che serve per reggere la gonna o i pantaloni; la sua larghezza e lunghezza variano da paese a paese, così come il modo di indossarla. Ne esistono di versioni festive e quotidiane.
FALBALÀ: Balza della gonna in tessuto pieghettato a fiocchi, frange o nastri per guarnire un abito.
FALBO: Termine usato per indicare un tessuto, abito o altro capo
d’abbigliamento di colore giallo scuro.
FALDA: 1-
Dal franco piega, indica quella parte, in particolare nelle giacche, che
pende dalla cintura in giù, come nel frac o tight.
2- Veste di
seta bianca con lunga coda a strascico che viene indossata dal Papa durante le
sacre funzioni pontificali.
3- Termine
che indica la tesa dei cappelli.
FALDATRICE: Tipo di macchina costituita da un carrello che scorre sul
tavolo, dotata di un portarotolo sul quale viene posto il rotolo o falda di
tessuto da stendere. Può essere corredata con diversi dispositivi che possono
essere azionati a mono o automaticamente.
FALDATURA: Operazione che consiste nello stendere il tessuto a strati
sovrapposti, chiamato “materasso”, che ha lo scopo di permettere il taglio
contemporaneo di più strati sovrapposti, riducendo così il tempo di taglio
garantendo la costanza dimensionale delle varie parti tagliate. La disposizione
del tessuto può essere di tre tipi:
- -CON DIRITTI
COMBACIANTI
- -CON DIRITTO CONTRO
ROVESCIO
- -A ZIG ZAG
FALDELLA: Piccola quantità di seta o anche di lana in matassa da
incannare.
FALDIA: Sottana che veniva
portata sotto le vesti del 1400, in fustagno o tela grossa, con cerchi di
stoppa o di bambagia per tenere gonfio e steso il vestito. Le leggi dell’epoca
ne impedirono l’uso subito dopo la sua comparsa ma rimase ugualmente di moda
con cerchi di legno e di ferro, tanto da assumere un carattere pomposo e
signorile. In seguito verrà chiamata anche faldiglia, verducato o guardinfante.
FALLO: Difetto del tessuto che si dice quindi fallato.
FALOPPA: Seta di qualità inferiore che si trae dalle faloppe, ovvero
dai bozzoli incominciati e lasciati incompiuti dal baco, o da quelli difettosi. E' anche detta Fioretto, Schappe o Terzanella.
FANÈ: Vocabolo francese che viene
usato per indicare un abito o un capo che ha perduto freschezza, quindi
scolorito o sciupato.
FANTASIA: 1- Tessuto a colori vivaci o disegnato.
2- Filato per maglieria dalla superficie mossa e lavorata per effetti particolari e fantasiosi.
FARFALLINO: Cravattino.
FARSETTO: Corpetto nato intorno alla metà del '300 in sostituzione della veste lunga, come capo tipico di un abbigliamento maschile distinto da quello femminile, indossato in completo con le calabrache. Il modello spagnolo ha una falda in basso ed una cintura; al collo un bordino che diventerà una gorgiera.
FASCIA: Indumento militare, oggi in disuso, costituito da strisce
di stoffa che i soldati avvolgevano attorno alle gambe, dalle caviglie al
ginocchio.
FASHION: Voce inglese che significa moda. Il termine viene usato anche per indicare un oggetto e un capo di abbigliamento, che ha caratteristiche opposte al basic. L'indmento fashion è soggetto alle tendenze momentanee, è modaiolo, vistoso e tende ad esibire la griffe, i materiali pregiati e l'alto costo.
FASHIONABLE: Si dice di qualcuno o qualcosa che è alla moda.
FASHION ADDICTED: Locuzione angloamericana, dal tono sarcastico o spregiativo, che significa, letteralmente "chi si è dato, dedicato alla moda", in sostanza un "moda-dipendente" o uno che fa parte dell'ambiente della moda.
FASHION BUYER: Figura professionale che si occupa degli acquisti per conto delle boutique, delle catene di negozi o dei grandi magazzini. In altri casi lavora autonomamente nella gestione di una propria attività. I tempi della sua operatività sono scanditi dal calendario delle collezioni.
FASHION MAKER: Creatore di moda.
FASHION STYLIST: Figura professionale che il cui supporto consiste nel ricercare l'originalità, il dettaglio che renderà la creazione dello stilista un'opera unica; è un consulente d'immagine, un ricercatore, il cui obiettivo è conferire un valore aggiunto all'abito per potenziarne l'effetto nel quadro di una complessiva strategia comunicativa.
FASHION VICTIM: Locuzione inglese che significa letteralmente "vittime della moda", coniata a Mew York che identifica una tipologia di consumatori costituita da giovani con elevata disponibilità di denaro, che spendono in modo disinvolto. Sono osservatori attenti alle tendenze, scelgono una moda firmata per dichiarare la loro appartenenza ad un gruppo sociale e privilegiano più marchi.
FATON: Dall’inglese fautunn,
è un tessuto cinese con disegni in broccato, ordito in lana pettinata e trama
in seta.
FAZZOLETTO: Diminuitivo di fazzolo, "antica
tela per fazzoletti". Quadrato di lino o di cotone, orlato o anche
ricamato, per soffiarsi il naso o asciugarsi il sudore o per bellezza da
mettere sul taschino. Ora è stato ampiamente sostituito dai fazzolettini di
carte usa e getta. In uso sin dall’antica Grecia, aveva le dimensioni di un
asciugamano, i Romani lo usavano anche per pulirsi la bocca, e nel 1600 divenne
di moda, come segno di eleganza, tenerlo in mano o farlo spuntare dalla manica.
FEDORA: In area anglosassone indica il cappello morbido di feltro con incavo al centro della cupola e falda ricurva, originario del Tirolo austriaco.
FELPA: 1 - Tipologia di intreccio, realizzato in cotone o misto o altre fibre, che da origine ad un tessuto morbido ma ben strutturato. Il dietro del tessuto può essere sia "liscio" sia peloso.
2 - Tipo di maglia sportiva nata come abbigliamento da ginnastica e ora diventata di uso comune sia durante il tempo libero, sia in altri momenti della giornata.
FELPATO: Tessuto con lato peloso ottenuto con una forte garzatura, molto morbido e cedevole, usato per tute e felpe.
FELTRARE:
Restringersi o aggrovigliarsi delle fibre di lana,
per cui si ottengono i feltri.
FELTRATURA: Processo di infeltrimento del manufatto di lana (follatura). Le fibre di lana, in determinate condizioni di calore, umidità e compressione meccanica, aderiscono fra loro formando un insieme compatto e resistente. Tale processo può essere fatto sia su pezza sia su fibra.
FELTRO: Materiale non tessuto ottenuto tramite la compattazione delle fibre dopo averle trattate con vapore e particolari sostanze chimiche. Dal secolo scorso viene utilizzato per fabbricare cappelli, cappotti, giacche, gonne e borse.
FELUCA o BICORNO: 1- Cappello a due punte rivolte verso l'alto e ornato di veli usato dalle donne del Medioevo.
2- Cappello rigido a due punte, rivolte verso il basso, dell’alta uniforme degli ufficiali di
marina, dei diplomatici, degli accademici, spesso ornato con piume e coccarde; risalente all’epoca di Napoleone era indossato soprattutto in Europa ed in seguito in America. Viene anche chiamato bicorno.
FEMME FATAL: Ideale femminile, affermatosi alla fine dell'800, in cui predominano aspetti forti e determinati della donna. Il busto è messo in risalto da una rigida guaina steccata e lunga fino ai fianchi, che le donano un aspetto sicuro e seducente.
FEMME LIGOTEE:
Termine francese con cui si intendeva una donna che
indossava un abito con la gonna drappeggiata con frange e falde, lunga fino a
terra e con leggero strascico. Per poterla indossare, la donna doveva
imprigionare le gambe in una larga fascia che la obbligava a camminare con
passi brevi.
FEMMINELLA: Parte
metallica dell’agganciatura, solitamente a forma di asola, dove era il gancio
ad uncino.
FERRAIOLO: Tipico
mantello in indossato prima dai mercanti, poi dai popolani del 1500. Era più
corto dei soliti mantelli e realizzato con stoffe poco pregiate ed il diverso
colore con sui veniva fabbricato, denotava il mestiere di chi lo indossava,
mentre quello dei popolani era di colore chiaro.
FERRO DA STIRO: Piastra di ferro pesante e fornita di manico, usata per
stirare i tessuti dopo la bagnatura, per dal loro piega e lustro. Può essere a
gas, a carbone ed elettrico o elettrico a vapore.
FESTONE: 1- Motivo
ornamentale, smerlo o punto di ricamo usato per rifinire l’orlatura di fazzoletti,
tovagliette ecc.
2- Tipo di punto di cucitura a
mano usato per cucire o bordare tessuti in feltro o panno.
FETISH: Stile di abbigliamento caratterizzato dall'uso di capi attillatissimi, soprattutto rossi e neri, realizzati in tessuti sintetici e cuoio nero, corsetti, calze e reggicalze, stivali e tacchi a spillo, strumenti da bondage ecc. che hanno una stretta relazione con particolari pratiche sessuali e che talvolta sono stati indossati da gruppi musicali Rock e Pop durante i loro concerti.
FETTUCCIA: Nastro di tessuto in cotone molto resistente, usato per rifinire i capi.
FEZ: Nome della vecchia capitale del Marocco. E' un copricapo a forma di tronco di cono, rosso e con una sorta di nappo pendente di seta nera, che veniva usato dai turchi dell'impero ottomano. Oggi è adottato in alcuni paesi arabi e in Italia fa parte dell'uniforme dei bersaglieri. In epoca fascista un tipo di fez nero, veniva usato dagli appartenenti alla milizia.
FIAMMATO: Difetto tecnico, in alcuni capi appositamente voluto, del filato costituito da un ingrossamento irregolare della superficie che da vita ad un tessuto con un disegno ad intervalli più fini e più grossolani.
FIANCHETTO: Strisica di tessuto che unisce il davanti con il dietro in una giacca o cappotto.
FIANDRA: Pregiato tessuto di lino o cotone che presenta una superficie increspata e con disegni geometrici o floreali.
FIBBIA: Elemento delle cinture che serve per tenere chiusi e accostati al corpo gli indumenti. Nacque come un lungo ago, nel 3000 a.C. per chiudere gli indumenti; in seguito venne modificata tramite un'incurvatura che così diede vita alla fibula, antenata delle spille balia e delle attuali fibbie, la cui nascita ufficiale è databile al 900 d.C. Può essere
munita di ardiglione (dente mobile) e senza (solitamente in cinture di tessuto).
FIBRA TESSILE: Materia filamentosa, di varia qualità e consistenza, la cui origine è classificabile in naturale ( da animali o piante) e chimica (artificiale o sintetica). Come caratteristica principale ha quella di essere fine e flessibile in modo tale da renderne possibile la filatura e quindi gli impieghi in campo tessile.
FIBRE CONTINUE: Gruppo di fibre tessili che hanno una lunghezza illimitata, come la seta, o le artificiali e sintetiche, che sono ottenute per estrusione.
FIBRELLA: Fiocco di raion viscosa lucido e opaco, da mescolare con il
lino e con la canapa.
FIBROLANE: Fibra artificiale a base di proteine,
prodotta in Inghilterra.
FIBULA: Fermaglio o spilla con punta ripartita,
con cui gli Etruschi e gli antichi Romani fissavano i drappeggi delle loro
vesti.
FICHU: Fazzoletto da collo, rosso, usato dalle contadine durante la rivoluzione francese. Nell' '800 prendeva l'appropriato nome di "modestina" che serviva alle signore per nascondere la scollatura troppo alta. Ora può essere una sciarpa o scialletto di dimensioni ridotte da girare attorno al collo, drappeggiandolo e fissandolo al petto o alla spalla.
FIERE DI SETTORE: Occasione privilegiata di incontro tra gli operatori a tutti i livelli della filiera della moda, il cui scopo principale è la possibilità di creare reti di relazioni per il business to business.
FIGURINO: Disegno che rappresenta un capo di abbigliamento facente parte della collezione. Può essere accompagnato anche dal disegno in piano del capo, visibile nel suo davanti e nel dietro.
FIL À FIL: Tessuto leggero, in genere di cotone, con l'ordito formato da un filo bianco e uno colorato, alternati. L'effetto ottico finale è quello di un microscopico millerighe verticale oppure di un altrettanto microscopica quadrettatura, che danno la sensazione di una stoffa a tinta unita con una superficie leggermente irregolare.
FILACCIA: 1-
Insieme delle fibre gregge vegetali appena liberate dal tiglio mediante
macerazione, granolatura e pettinatura. Quella del lino veniva usata per
medicare le ferite prima dell’uso del cotone idrofilo.
2- Termine con cui si intende l’insieme dei fili che
pendono da un’orlatura sfilacciata.
FILANCA: Filati artificiali e sintetici molto
ondulati, a somiglianza della lana.
FILATICCIO: Filato di seta ricavato dai bozzoli
sfarfallati. Con tale termine si indica anche la tela fatta con il filato
omonimo.
FILATICCIO LUCCHESE: Tessuto realizzato con trama in seta detta 'filaticcio', ovvero ottenuta da bozzoli bucati dall'uscita della farfalla, tessuta su un ordito di canapa, che viene usato come stoffa da tappezzeria.
FILATICCIO LUCCHESE: Tessuto realizzato con trama in seta detta 'filaticcio', ovvero ottenuta da bozzoli bucati dall'uscita della farfalla, tessuta su un ordito di canapa, che viene usato come stoffa da tappezzeria.
FILATO: Insieme di fibre tessili unite tramite torsione in modo da ottenere un corpo lungo, continuo e flessibile adatto ad essere intrecciato per la produzione di tessuti, maglieria, pizzi...
FILATOIO: Macchina
o attrezzo usato per la filatura delle fibre.
FILATURA: Processo di lavorazione che trasforma le
fibre tessili naturali, artificiali e sintetiche, dallo stato di fiocco allo
stato di filato, rispondente ai requisiti richiesti (lunghezza, peso,
spessore). Esistono quattro principali tipi di filatoi:
-AD ANELLO: Chiamato anche ring, impartisce allo
stoppino stiro e torsione, e contemporaneamente avvolge alla spola il filato
prodotto.
-A SECCO: Metodo di filatura usato per le fibre
acriliche e l’acetato, in cui il polimero sciolto in solvente viene estruso in
un flusso di aria calda che, facendo evaporare il solvente, consoliderà la
bava.
-A UMIDO: Processo usato per la viscosa, fibre
acriliche e poliviniliche, in cui il polimero solubilizzato viene estruso e le
bave solidificate all’uscita della filiera in un bagno di acqua o acidi.
-CON FUSIONE: Procedimento usato per le fibre
poliesteri e poliammidiche, in cui il polimero solubilizzato viene estruso e le
bave vengono coagulate all’uscita della filiera da una corrente di aria fredda.
FILET: Letteralmente tradotto dal francese, significa rete da pescatore, che nel gergo tessile, indica una trama a rete o retino.
FILIERA: Itinerario seguito dal prodotto nel processo di produzione-trasformazione-distribuzione, supportato da un coordinamento e da un'integrazione delle diverse fasi.
FILIGRANA: Lavoro di oreficeria a trafori, formato da fili e nastrini
sottili o curvati a forma di arabeschi e fogliami composti e saldati assieme.
FILITAL: Filato
ottenuto dalla miscela di cafiocco e raionfiocco.
FILO: Insieme di fibre continue, con o senza torsione.
FILO DI PERSIA: Tipo di filo molto simile al filo di Scozia, ma dalle
caratteristiche di morbidezza e lucentezza più accentuate.
FILO DI SCOZIA: Resistente filo di cotone a due fili, che viene ritorto per rendere più compatte le fibre; oggi è usato per fare calze da uomo e alcuni capi di maglieria.
FILZUOLO: Unità minima di matasse di seta:
matassina di seta.
FIN DE SIÈCLE: Si riferisce in particolare alla fine dell' '800, che corrisponde alla Belle Époque, definita così poiché era vista come un periodo di trionfo della bella vita e dei canoni borghesi, che si rispecchiò molto nell'arte, nella moda e nei gusti.
FINANZIERA: Detta anche Stiffelius o Prefettizia, è una giacca lunga, a un petto, usata nello scorso secolo che discende dalla redingotte e da cui deriva il moderno tight. Era portata dai magnati della finanza, politici, deputati e funzionari.
FINESTRATO: Termine usato nella moda per
indicare un tessuto maschile a disegni scozzesi.
FINEZZA: Misura di valutazione economica usata nell'industria tessile per le fibre naturali, i fili ed i filati. La finezza viene espressa dal "titolo". Si hanno 4 tipi distinti di finezza:
-FINEZZA INGLESE: Viene usata per macchine rettilinee mononofrontura e bifrontura (se bifrontura considerata comunque una sola frontura), circolari e telai a catena. Considera il munero di aghi in 1 pollice inglese (25,4 mm).
-FINEZZA GAUGE: Usata per telai Cotton, considera il numero di aghi in 1½ pollici (38,1 mm).
-FINEZZA FRANCESE: Usata per telai circolari a immagliatrici, si distingue in "Gros" (grossa) che considera il numero di aghi in 41,66 mm, e "Fin" (fine) che considera il numero di aghi in 1 pollice francese (27,77 mm)
-FINEZZA METRICA o
SVIZZERA: Usata per macchine rettilinee, indica la distanza tra
due aghi ed è misurata in 1/10.
FINISSAGGIO: Insieme dei trattamenti che vengono fatti su un tessuto per migliorare le sue caratteristiche.
FINITURA: Processo di trattamento dei tessuti che da grezzi e
impregnati di bozzima, li rifinisce per essere pronti da commerciare con il
lavaggio, la sbianca e la sbozzimatura.
FINTA: Striscia
di tessuto che nasconde l’abbottonatura su giacche, mantelli, camicie, abiti
ecc. E’ anche detta pattina.
FIOCCHETTO:
Termine usato per indicare la parte superficiale pelosa tipica del velluto,
spugna e ciniglia.
FIOCCO: 1- Stato in cui si trovano le fibre prima della filatura: alla rinfusa, non orientate parallelamente.
2- Tipo di annodatura di un nastro o di una cravatta che può formare due corti lembi o due cocche pendenti.
FIORE: Si chiama fiore lo strato, il lato più pregiato dei pellami usati per fare le scarpe ed altri accessori.
FIORE ALL'OCCHIELLO: Quella di portare un fiore fresco all'occhiello fu una moda maschile dell'ultimo decennio del secolo scorso: di solito erano un garofano bianco per il giorno e una gardenia per la sera.
FIORE IN PUNTA: Decorazione a traforo, che tradizionalmente viene fatta sulla punta delle calzature da uomo.
FIORENZA: 1- Tessuto
leggerissimo di seta per biancheria.
2- Tessuto di seta di medio peso su armatura saia, impiegato
particolarmente per camicie o camicette.
FIOSSO: Rinforzo della parte
stretta della scarpa, tra suola e pianta, necessario quando la scarpa ha il
tacco.
FISH TAIL: Parola inglese che indica un tipo di orlo che si aggiunge ai capi; letteralmente significa coda di pesce.
FITTED: Termine anglosassone che si usa per indicare un abito molto aderente.
FLABELLO:
Grande ventaglio di foglie o piume, agitato dai flabellieri al seguito del
Faraone nelle cerimonie ufficiali, e anche al seguito del Papa quando veniva
portato un tempo in sedia gestatoria.
FLAGSHIP STORE: Spazio di grandi dimensioni, situato in luoghi prestigiosi ed arredato secondo lo stile della marca, con funzioni prettamente d'immagine.
FLAMMÉ: Filato fantasia con effetti di fiammatura e anche tessuto realizzato con filati fantasia che presentano bottoni, rigonfiamenti e strisce, generalmente a colori vivaci, e disposti in modo irregolare e marcato.
FLAMMEUM: Tunica
simile alla “palla” indossata dalle spose dell’antica Roma.
FLANELLA: Tessuto di lana o cotone, rifinito con follatura e garzatura. La flanella di lana ha una struttura abbastanza compatta, consistenza morbida un manto leggermente peloso; quella in cotone è molto soffice e ha un aspetto simile alla felpa ed è usata principalmente nelle camicie sportive, spesso a quadrettoni.
FLEECE: Tessuto di maglina leggero, voluminoso e simile alla pelliccia di fibra sintetica. Ha un'eccellente capacitò termoisolante, la microfleece, sviluppata negli USA nel 1980 per condizioni climatiche estreme.
FLIP FLOP: Neologismo che viene usato per le ciabatte infradito di gomma usate al mare e in piscina.
FLOCCATO: Tessuto sul quale si applica una corta e fitta peluria tramite collanti.
FLISELINA: Impasto
di fibre artificiali e sintetiche, simile ad un feltro, ma sottilissimo e reso
rigido con appretti, prodotto espressamente.
FLOCCATO: Procedimento industriale che consiste
nello spargere fibre tessili ridotte in minuscole particelle, su tessuti
leggeri o trasparenti come lo chiffon ed il tulle, stampati con disegni
adesivi. Si ottengono così i disegni “plumetis” che sono caratterizzati da una
corta e fitta peluria.
FLOCONNÈ:
Stoffa di lana cardata usata per cappotti pesanti, ottenuta con inserimento al
dritto di una trama a torsione soffice a più capi che, strappata durante la
garzatura, produce dei fiocchi in superficie.
FLORIDA: Tesuto di cotone, su armatura a tela, candeggiato e
apprettato per colletti, polsini o solini di camicia. In Italia tale termine è
usato anche per indicare tessuti in cotone quadrettati usati per realizzare
grembiuli, abiti da bambini e da donna.
FOCA COMUNE: Mammifero pinnipede che vive nei mari artici,
la cui pelliccia, con sfumature grigio chiare,
e scure, viene usata in
pellicceria e pelletteria.
FLOU: Nel campo dell'abbigliamento può indicare un abito vaporoso o una linea morbida, sfumata.
FLUOROFIBRA (FL): Fibra formata da macromolecole lineari ottenute a partire da monomeri alifatici fluorurati.
FODERA: Femminile di fodero, che discende dal germanico fodr "custodia della spada". In abbigliamento è il rivestimento interno degli indumenti.
FOLK: Voce inglese che significa popolo, che nel campo dell'abbigliamento indica uno stile ricavato da costumi popolari, contadini, di semplice fattura, e di gusto etnico, nato a New York negli anni '50 e molto in voga negli anni '70.
FOLLATURA: Operazione di finissaggio con la quale si
fanno restringere e rassodare i panni di lana, sottoponendoli a pressione,
sfregamento e azioni chimiche di bagni alcalini o acidi. Un esempio classico è
dato dalla flanella ma, in genere, tutti i tessuti di lana subiscono una
leggerissima follatura che conferisce loro maggior compattezza. Un maggior
incremento del processo di follatura da vita al feltro.
FONCÉ: Dal francese scurire, questo termine è riferito ai tessuti per indicarne la tinta prevalentemente scura.
FONDELLO: Pezzo di stoffa applicato al cavallo dei pantaloni che ha come scopo quello di rinforzare.
FORBICI:
Strumento da taglio composto da due coltelli o lame d’acciaio incrociate ed
impermiate nel mezzo, fornite ad una estremità, di anelli in cui infilare le
dita per adoperarle. Ve ne sono di varie forme e dimensioni per usi differenti:
-RASAFILI:
Forbice particolare, usata in sartoria per rasare fili sporgenti
dell’imbastitura o di altro.
-PER OCCHIELLI:
Forbice sartoriale usato per formare l’occhiello, con vite regolabile a seconda
della lunghezza desiderata.
-TAGLIACAMPIONI:
Tipo di forbice con taglio a zig-zag, usato per tagliare campioni di tessuto in
modo che non si sfilaccino.
FORLION: Fibra sintetica poliammidica, prodotta in
Italia.
FORMA: In ambito calzaturiero è un elemento, a forma di piede, utile per la realizzazione di calzature.
FORMA A CAMPANA: Tipo di taglio di abiti o soprabiti, molto svasati nel fondo e stretti sul torace.
FORTE: Tipico cuoio da suola, molto resistente all’abrasione e
poco permeabile all’acqua. Viene conciato al tannino o al cromo.
FORTUNI: Stoffe solitamente leggere in lana e seta a disegni stampati secondo il sistema e lo stile del designer catalano dei primi del 1900, Marià Fortuny. Nel campo della moda divenne noto per il suo stile caratterizzato da lunghe tuniche alla moda greca, realizzate con tessuti leggeri lavorati a sottilissime piegoline: a lui si ricollega l'ideazione della plissettatura, con il relativo brevetto nel 1909.
FOTOMODELLA/O: Figura professionale che, in ambito moda, presta la propria immagine per pubblicizzare un prodotto tessile o accessorio. Deve essere dotata di fotogenia e capace di seguire le direttive del fotografo.
FOULARD: Nome francese che significa sciarpa, e fazzoletto da collo. Viene indossato ripiegato a triangolo e posto sul capo, oppure appoggiato sulle spalle. Possono essere realizzati in lana pettinata e leggera oppure in seta per cravatte o cotone leggero.
FOULÉ: Si dice del tessuto sottoposto a follatura.
FOUR-IN-HAND: Nell'abbigliamento maschile indica sia il tipo di nodo da cravatta lunga, che si realizza in 4 mosse, sia la cravatta stessa, poiché misura dai 132 ai 152 cm.
FOURREAU: Termine francese che significa fodera, guaina e che in ambito moda indica un abito molto aderente.
FOURRERE:
Termine usato per indicare un capospalla foderato con pelliccia, infatti il
termine Forrure in francese indica la palliccia.
FRAC: Abito del guardaroba maschile dell' '800, ma già in uso un secolo prima in tessuti in tinta unita in colori che vanno dall'azzurro, al bronzo, al verde.... Solo nella seconda metà dell' '800 assume l'aspetto a noi noto: capo elegante, da occasioni formali, nero costituito da giacca corta fino alla vita sul davanti e che si prolunga dietro in due falde lunghe dette code. In Italia è anche chiamato marsina.
FRAISE: Termine che indica un tipo di colletto di
seta arricciato.
FRAMBOISE: Termine usato per indicare un tessuto o un
aboto color lampone.
FRANCESINA: Modello classico di scarpa da uomo, della famiglia delle Oxford, ma chiusa; di tono elegante, si caratterizza per avere le alette dei gambetti passanti sotto la mascherina, con un effetto estetico più lineare e quindi più adatto a modelli non sportivi. Quella impunturata e con la punta decorata a coda di rondine, nel ventennio fascista, in Italia era chiamata duilio.
FRANCHISING: Modalità di distribuzione che permette di governare l'offerta di una "casa", verificare direttamente le tecniche di vendita ed il posizionamento dei prodotti, evitando le spese di apertura e avviamento di un negozio.
FRANGIA: Guarnizione
formata da fili o cordoncini variamente intrecciati, ottenuti liberando i fili
di ordito da quelli della trama. Può essere applicata in fondo ad una sciarpa,
gonna, coperta, divano, tenda…
FRANGIATO: Dicesi di
abito o altro capo o accessorio guarnito con frange.
FRAPPA: Stretta banda
di stoffa increspata e smerlata, spesso con motivi floreali dipinti o ricamati,
usata per guarnizione di abiti, tendaggi, coperte o altro.
FREGI: Decorazioni solitamente in rilievo con andamento
orizzontale a forma di fascia.
FRENCH CUFF: E' il polsino doppio della camicia, che viene abbottonato con i gemelli.
FRESCO LANA: Tipo di tessuto tropical ottenuto da filato a tre capi di lana pettinata con armatura a tela aperta; è particolarmente ingualcibile e resistente.
FRIGIO: Tipico
berretto rosso appuntito, che si portava con la punta piegata davanti,
indossato dagli antichi Frigi (Grecia) e assunto, in seguito, come simbolo
della libertà in Francia durante la Rivoluzione nel 1786.
FRISÉ Tessuto di lana formato da filati molto ritorti che danno un aspetto increspato e arricciato alla superficie: è simile al bouclé, ma più pesante e compatto. Il tessuto
realizzato con tale filato è chiamato Friseline.
FRISOTTINA: 1- Cascame di seta ricavata dai bozzoli, sfarfallati come la
terzanella o fioretto. Con lo stesso termine si intende anche il tessuto
ricavato dal cascame.
2- Tessuto composto con filati ritorti, spesso fantasia, che
presenta una superficie arricciata ed irregolare come il frisé, ma più leggero.
FRISURE: Termine
francese usato per indicare un abito color fumo.
FRONTALE: Parte anteriore della scarpa.
FRUSTA: Meccanismo del telaio che lancia la navetta attraverso
l’ordito.
FUKO ALLA MARINARA: Chiamato anche Sailor Fuku, è la tipica uniforme scolastica giapponese indossata dalle ragazze, che riprende alcune caratteristiche dell'uniforme della marina. La sua controparte maschile è il Gakuran.
FUMO DI LONDRA: Termine con
cui si intende un colore particolarmente scuro, ad effetto nebbia densa.
FUNDOSHI: Perizoma tradizionale giapponese che viene indossato dagli uomini e che consiste in una striscia di tessuto rettangolare, larga 35 cm e lunga 2 mt, che viene avvolta attorno ai fianchi ed attorcigliata posteriormente. Anticamente indossato dai samurai sotto l'armatura, oggi vengono utilizzati come costumi da bagno tradizionali, indumenti sportivi (come una sorta di sospensorio) e in alcune cerimonie rituali shintoiste.
FUNKY: Stile di abbigliamento nato negli anni '70 del 1900 che offriva una diversa immagine dell'uomo di colore, più sensuale e curata, composta da capi aderenti in alcune parti del corpo e ampi in altre, come camicie strette in netto contrasto a pantaloni a campana, giacche di pelle, dolcevita, scarpe eleganti a punta e, segno indistinguibile del black power, i capelli afro supercotonati.
FUROSHIKI: Quadrato di stoffa che, piegato e annodato, serve per contenere e trasportare oggetti, o per avvolgere elegantemente dei regali.
FUSO: Attrezzo di legno
composto da un fusto appuntito alle estremità e di un anello terminale, usato
anticamente per filare la lana. Attualmente è anche la parte di macchine
tessili o macchine trecciatrici.
FUSCIACCA: Larga e lunga cintura in stoffa da avvolgere attorno alla vita. Era largamente usata nell'abbigliamento maschile del 1600 e in quello femminile del 1700 in tessuti preziosi, con pizzi e ricami.
FUSEAU: Termine francese che indica un tipo di pantalone molto stretto e affusolato. Realizzato in tessuto elastico, con o senza un lembo di stoffa che passa sotto il piede. Derivano dall'originario modello da sci.
FUSTAGNO o MOLESKIN: Tessuto pettinato in tinta unita ad armatura diagonale e struttura molto serrata. E' caratterizzato da costine diagonali molto inclinate, più marcate sul dritto che sul rovescio e da una superficie ben rasata che conferisce una particolare lucentezza al tessuto. Viene fabbricato in lana o cotone, in diversi persi, per poterlo sfruttare sia in estate sia in inverno, per fare gonne, pantaloni, soprabiti, giacche ecc...
FUSTANELLA: Indumento maschile tradizionale di diverse popolazioni dei Balcani, che consiste in un gonnellino pieghettato e molto svasato. In origine era realizzato in fustagno, da cui il nome.
FUSTELLATRICE PER MODELLI: Attrezzo usato dai modellisti per
perforare i modelli di cartone.
FUSTELLATURA: Operazione nell’industria
tessile effettuata nel reparto taglio, in confezione, in cui il tessuto viene
sagomato mediante fustella.
FUTURISMO: Movimento del primo novecento, per cui l'innovazione tecnologica assume il valore della modernità e della rottura con il passato. In questo periodo, gli abiti dovevano essere aggressivi, agilizzanti, dinamici, semplici, comodi, asimmetrici ecc... ed il loro stile recuperava la fantasia dai colori vivaci, i tagli arditi e disarmonici ed i tessuti avevano disegni geometrici che richiamavano la modernità.
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