(Jack Kerouac - "On the road")
Nel 1944 a New York, insieme ma in contrapposizione allo swing degli Zooties, nasce un nuovo sound del jazz, il Be Bop, un movimento elitario, nero, tutto sommato di nicchia, caratterizzato da tempi molto veloci e da elaborazioni armoniche innovative.
Il termine "Be Bop", che nei primi tempi veniva spesso usato anche nella forma rebop, è un'onomatopea che imita una brevissima frase di due note usata talvolta come "segnale" per terminare un brano. Per questo uno dei padri del movimento, Dizzy Gillespie, intitolò "Bebop" uno dei suoi brani, che fu anche uno dei primi brani bop a raggiungere una certa notorietà.
Nei suoi primi anni di vita la parola "Be Bop" indicò, oltre allo stile musicale, anche lo stile di vita e l'atteggiamento ribelle di coloro, che erano in maggioranza giovani, che si indicavano come "bopper". Mentre gli zooties gettavano in faccia al mondo la loro gioia di vivere per essere accettati o addirittura imitati, i Boppers cercavano la considerazione altrui, ma non erano disposti ad elemosinarla, non erano così ingenui e non facevano sforzi inutili. Rifiutavano lo zoot suit e si affermavano mediante un'eleganza meno appariscente, sofisticata e bohème; indossavano completi doppio petto neri a righe bianche, un fazzoletto nero attorno al collo, occhiali con montatura di tartaruga, baschi come copricapo ed erano soliti portare una barbetta caprina.
I maggiori esponenti del Be Bop erano, oltre a Dizzy Gillespie, anche Thelonius Monk e Charlie Parker detto "Bird".
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