martedì 18 novembre 2014

W

WALLABEE: Scarpe di vari colori e con la suola in para.

WANDERVOGEL: Sottocultura tedesca a cavallo tra l'800 e '900 che si componeva di giovani i quali, staccatisi dai propri nuclei familiari e dalla vita cittadina, decisero di rifugiarsi tra i boschi sbeffeggiando l'etichetta borghese ed il denaro. Vestivano in linea al loro stile di vita a contatto con la natura, ma distinguendosi dai vagabondi, portando pantaloncini tirolesi e colorate giacchette da menestrelli, camicie scure e sciarpe sgargianti, copricapi di lana multicolore adorne di penne o corone di fiori, sotto capelli portati lunghi, scarponi e borsette all'uncinetto autoprodotte. 

WARAJI: Sandali tradizionali giapponesi fatti di corda di paglia di riso, canapa, steli di myōga (varietà di zenzero), fibre di palma, cotone ecc., che in passato erano la calzatura standard delle persone comuni in Giappone, per poi divenire ad unico appannaggio dei monaci buddhisti.

WASH AND WEAR: Dicitura che significa lava e indossa e che indica quei capi realizzati con tessuti di fibra sintetica i trattati che si asciugano più rapidamente degli altri, dopo il lavaggio, e che non hanno bisogno di essere stirati.

WATERPROOF: Parola inglese che significa a prova d'acqua e che indica quei tessuti impermeabili.

WESTERN: Stile nato in america negli anni '30-'40 caratterizzato da un abbigliamento comprendente jeans, stivali camperos, cappellone, camicie ricamate, giacche scamosciate con frange, scialli e cordoncini al collo e da un interesse generale verso la musica country, il cinema in stile ed i balli di gruppo. E' anche detto stile "Wellington".

WET LOOK: Termine che indica quei capi realizzati con pellami lucidi e che hanno un effetto bagnato.

WINNER: Termine che indica un elegante abito da donna da "pranzo", ideato dallo stilista Pasquin in pizzo nero con orlo in seta nera lucida e completato con un bolerino da "matador" guarnito da un garofano scarlatto appuntato sul risvolto.

WHIPCORD: Variante del gabardine, ma ancora più scattante, in cui le diagonali sono intrecciate quasi in forma di coda di frusta. E' fatto in lana pettinata e viene usato solamente per le uniformi.

WIENER WERKSTÄTTE: Scuola di arti applicate di Vienna dove nei primi del '900, venne costituito un laboratorio dedicato alla moda molto influente e che progettava un abbigliamento esteticamente esigente e fatto con materiali idonei. Ospitò artisti come Guatave Klimt che disegnava abiti morbidi ispirati allo stile orientale, e fu capace di persuadere li stile di Paul Poiret, grazie allo studio e rilettura mitologica sulle tradizioni antiche ed esotiche.

WISCHIAH: Bustino ornato di perle e altre gioie, indossato dalle ricche donne siciliane nel XII sec.

WITHE TIE: Tipo di frac a cui si abbina un cravattino bianco.

WITZCHOURA: Soprabito femminile apparso per la prima volta nel 1815, di influsso inglese, era dotato solitamente di cappuccio, in velluto, spesso foderato di astrakan e bordato di cincillà o altro pelo meno pregiato.

WYNENE: Fibra sintetica polietilene, fabbricata negli USA.

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