sabato 22 novembre 2014

FOLKIES

"Se non è nuova e se non invecchia mai, allora è una canzone folk"
(A proposito di Davis)




Intorno alla metà degli anni '50 nasce nel quartiere di Greenwich Village, a New York, una controcultura giovanile di stampo contestatario, composta da austeri viaggiatori, paladini del ritorno alla terra, alla semplicità della società preindustriale, libertari impegnati nel campo dei diritti civili, riuniti attorno alla musica folk che in quel periodo era molto vicina alla realtà sociale americana e le cui canzoni non parlavano d'amore e di idilli secondo gli schemi consueti, ma denunciavano la condizione umana del mondo nucleare del secondo dopoguerra: violenza, solitudine, disperazione, emarginazione e corruzione politica.
I Folkies, con il loro ritorno alla natura, danno vita alla moda dell'handmade realizzando qualsiasi capo di vestiario e complementi d'arredo all'uncinetto ed ai ferri, abitudine che diventò molto in voga negli anni '70, come pullover, cappotti di maglia, pantaloni, costumi da bagno, cuscini, paralumi, coperte ecc., lanciano quella del patchwork, realizzando ampie gonne lunghe e borse che ricordano la semplicità della vita rurale, e prediligono anche un tipo di arredamento più naturale, con mobili di legno grezzo e lampade di carta.
Con i Folkies si vede il boom di uno stile nostalgico, dall'immaginario contadino ed etnico fatto di camicie della nonna, lunghe gonne gitane, sciarpe indiane, abiti da beduini e giacche afgane; si ama tutto ciò che in qualche modo ricorda la moda della fine del XIX secolo e che rimanda esplicitamente all'oriente, come gli abitini in seta batista, le camicie dai ricami e stampe indiane, velluti broccati e disegni cachemire, sciarpe stampate con fantasie etniche e gioielli in argento.
Attraverso un look casual e romantico allo stesso tempo vogliono conferire una nota esotica al quotidiano, ad esempio tramite l'uso di incensi, e riflettere uno stile di vita vissuto all'insegna della semplicità e dell'attivismo politico e che si rifà alle musiche di Joan Baez, Bob Dylan, Judy Collins, Don McLean e Simon&Garfunkel.



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