BABBUCCE: Tipiche pantofole per la notte molto calde e morbide.
BABY COAT: Termine inglese usato per indicare sia i cappotti per i bambini, sia i giacconi a 3/4.
BABY-DOLL: Il nome deriva dall'omonimo film di E. Kazan degli anni '50 e indica un indumento da notte formato da una camiciola larga e trasparente, lunga fino all'attaccatura della coscia, con pizzi e nastri lungo scollo e giromanica. e mutandine in coordinato della stessa fattura. Allo stile baby-doll, negli anni '60, si ispirarono modelli di casacche corte e larghe, in colori vivaci, da portare sui pantaloni. Il nome deriva da "Dorothy", nome della protagonista del film omonimo che lo indossò in scena.
BACO DA SETA: Insetto lepidottero le cui larve producono la seta sotto forma di filo con cui formano un bozzolo dal quale uscirà la farfalla.
BAFFETÀ: Parola iraniana che vuol dire tessuto.
BAGGY: Neologismo che indica i pantaloni con il cavallo basso, informi e particolarmente grandi, oltremisura, emblema dello Street Style.
BAGHERA: Tessuto vellutato usato per confezionare eleganti abiti da sera.
BAGUETTE: Ornamento laterale delle calze che, generalmente in forma di ricamo, sale diritto dalla caviglia al polpaccio.
BAIADERA: 1- Disegno o stampa su tessuto a fasce parallele multicolori. Il nome è di origine portoghese ed indicava certe ballerine indiane dai costumi multicolori.
2- Altro termine per definire i calzoni "alla turca".
BAJU MELAYU: Abito maschile tipico della tradizione indonesiana e malese che si compone in due pezzi: il baju, ovvero una camicia a maniche lunghe con colletto rigido ed alzato, il Cekak Musang; ed un pantalone in seta o cotone. Talvolta vi è un terzo pezzo che consiste in una specia di gonna, simile al sarong, che viene indossata attorno alla vita e, a completare il tutto, viene anche indossato il copricapo Songkok. La versione femminile di tale abito è chiamata Baju Kurung, e vengono indossati in occasione di cerimonie religiose ed eventi ufficiali.
BALAYESE: Termine francese usato per indicare una frangia di tessuto applicata agli orli delle gonne a strascico per ripararli.
BALMACAAN: Nome derivante da una tenuta nei pressi di Inverness, in Scozia, il Balmaacan è un ampio soprabito con maniche a raglan, che arriva fino al polpaccio. Indossato dapprima solamente dagli uomini, col tempo venne adottato anche nell'abbigliamento femminile.
BALMORAL: Dal nome del castello di residenza scozzese dei reali britannici, nel campo della moda questo termine può indicare: 1- Un tartan della famiglia reale.
2- Una stoffa di lana pesante a quadri rossi, blu e neri.
3- Un berretto femminile, in lana, di forma rotonda.
4- La calzatura Bal Shoe.
BAL SHOE: Abbreviazione del nome "Scarpa Balmoral", è una calzatura maschile del tipo francesina, con punta riportata e con la mascherina ed i gambetti che si prolungano, in parallelo, fino al calcagno.
BALZA: Fascia ornamentale, arricciata e cucita all'orlo di una gonna o di un abito, ma anche di tende o coperte. Le balze possono essere molteplici e di lunghezze svariate su di uno stesso capo. Ne esistono tre tipi principali:
-DRITTA: Striscia dritta di tessuto o pizzo che viene arricciata e pieghettata lungo un lato che viene attaccato al margine di un capo come rifinitura decorativa.
-IN CUCITURA: Lunga striscia di tessuto, in dritto filo o sbieco, che viene arricciata e pieghettata fino a raggiungere la misura della cucitura, alla quale viene cucita.
-ROTONDA: Balza che si può applicare su uno scollo, sulle maniche e sulle aperture. Si confezione con lo stesso tessuto del capo o di un materiale contrastante.
BALZANA: Risvolto dei calzoni o guarnizione all'orlo di vesti, tende ecc.
BAMBAGIA: Peli sottili di semi di alcune piante (cotone, capoc), residui che si ottengono dalla cardatura e filatura del cotone. Vengono anche chiamati ovatta o cotone idrofilo.
BAMBASINA: Tessuto di cotone a intreccio molle e a morbida peluria.
BAMBOO (BA): Fibra tessile di origine vegetale estratta dalla pianta omonima, che da vita a tessuti altamente sostenibili per l'ambiente e per l'uomo. Viene molto impiegata per la biancheria intima e per la casa.
BANANA: Pianta da cui viene ricavata una fibra tessile chiamata Jusi, che da vita a tessuti simili-cotone. La sua lavorazione proviene dalle zone sud est del continente asiatico.
BANCO DA STIRO: Tavolo imbottito di dimensioni minime 1,50x0,90, usato per stirare i tessuti prima di tagliarli.
BANANA: Pianta da cui viene ricavata una fibra tessile chiamata Jusi, che da vita a tessuti simili-cotone. La sua lavorazione proviene dalle zone sud est del continente asiatico.
BANCO DA STIRO: Tavolo imbottito di dimensioni minime 1,50x0,90, usato per stirare i tessuti prima di tagliarli.
BANDA: Striscia di tessuto, passamaneria o altro, spesso di colore contrastante, applicato ad un abito o a calzoni di una uniforme.
BANDANA: Fazzoletto di cotone stampato "cachemire" che, piegato a metà in obliquo, veniva usato dai cowboy del far west e, successivamente, negli anni '60 dai figli dei fiori. Col tempo è ritornato in voga per proteggere il capo, il collo e la nuca.
BANDHANI PRINT: E' un tipo di stampa Tie-Dye tipica degli stati del Rajasthan e Gujarat, in India. La tecnica del Bandhani richiede un lungo processo di colorazione; il soggetto da stampare viene riprodotto sulla pezza, con una tintura lavabile, e, in seguito, il tessuto in viene ripreso manualmente in piccoli "nodi" seguendo il perimetro del disegno. Una volta terminato viene immerso nel colore, in acqua bollente, e steso ad asciugare; Quando il tessuto è ben asciutto, si sciolgono i nocini che delineano il disegno, e così questo appare in un contrasto di colore, in quanto nella parte annodata il la tintura non si è fissata.
BANDINELLA: Tessuto rado e leggero, molto apprettato, usato per imballare e avvolgere i tessuti e per realizzare i modelli di sartoria.
BANDOLIERA: Striscia di cuoio o tessuto portata ad armacollo dai soldati per le munizioni o sulle uniformi per ornamento. Con tale termine si indicano ora le borse indossate a tracolla. In francese si dice En Bandouliere.
BANGLE: Accessorio di bigiotteria che consiste in maxi bracciali di differenti tonalità e realizzati in diversi materiali.
BANLON: Tipo di filato sintetico ottenuto attraverso un processo di arricciatura e brevettato da una ditta americana. Il tessuto realizzato con questo filo, diventa elastico e la sua superficie risulterà crespata.
BANNOCKBURN: Tweed scozzese tessuto alternando fili doppi a fili singoli.
BARATHEA: Stoffa simile al drap o drapé, con effetto di riflessi; è un pettinato in lana-cotone o in lana-mohair, utilizzato soprattutto per confezionare abiti da sera, n particolare lo smoking.
BARCHETTA: Tipo di scollatura ampia, scostata dal collo lateralmente sulla linea delle spalle.
BARRÉ: Tessuto con effetti di righe orizzontali in trama, ottenuti con il colore o con l'armatura.
BARIOLÈ: Termine francese che significa variopinto, screziato usato per identificare abiti di tale genere.
BARLEYCORN: In inglese significa grano d'orzo, è un tipico disegno per stoffe di cachemire o lambswool, adatte a giacche sportive. E' chiamato anche "Cappello da prete", per l'aspetto a forma di piccoli tricorni, simili ai cappelli dei preti del '700, che assume il disegno.
BARONETTO: Tessuto di raso lucente, realizzato con ordito in cotone e trama in raion, facilmente deteriorabile.
BARONG TAGALOG: Indumento tradizionale filippino che consiste in una sorta di elegante camicia, leggera e ricamata sul davanti, con collo alla coreana o ad aletta ed allacciatura sul davanti fino a metà torace, che viene indossata fuori dai pantaloni per far vedere il ricamo. Pur essendo il tipico capo maschile da cerimonia o matrimonio, spesso viene indossato anche dalle donne.
BARRACANO: Dall'arabo barrakan ovvero "stoffa grossolana", è un mantello usato dalle popolazioni dell'africa settentrionale. Il termine indica anche il tessuto grossolano, resistente ed impermeabile di cammello o di capra, con cui beduini e arabi fabbricano l'omonimo mantello. E' chiamato anche "Burnùs".
BARRATURA: Tipico effetto riscontrabile nel tessuto finito che si manifesta con diverse sfumature nella trama, ed effetti ottici orizzontali molto visibili. Un tessuto "barrato" è considerato difettoso, fallato.
BARRÈ: 1- Termine francese che indica una tipica lavorazione circolare ed orizzontale dei visoni e dei breitschwanz.
2- Tessuto rigato in senso trama orizzontale.
BASCHINA: Parte della giacca o della gonna che va dalla vita ai fianchi. All'inizio del 1500 in Italia indicava un vestito intero con busto e piccole falde intorno alla vita.
BASCO: Berretto di panno rotondo e piatto, senza testa, falde ne visiera, con in cima un cappietto della medesima stoffa. Lo si può trovare realizzato anche in maglia.
BASIC: Dall'inglese basico, indica una categoria di capi d'abbigliamento caratterizzati dalle linee semplici e lineari e che costituiscono punti di riferimento insostituibili nel loro genere, i classici.
BASINO o BASENO: Tessuto di cotone con intreccio e spiga adatto per indumenti, biancheria, fodere, grembiuli. Il termine, proviene dal nome di fabbricante di Lione, certo Basen.
BASQUE: Detto anche Basquette, è un termine usato per indicare una falda di abito.
BASTONCINO: Disegno caratteristico dei tessuti di camiceria da uomo, formato da righini, righe o strisce verticali, regolari, parallele e alternate fra chiare e scure.
BASTONE: Ramo d'albero arrotondato e lavorato, usato per appoggiarsi camminando, talvolta come arma di difesa o come ornamento.
BATAVIA: Nome dell'antica capitale di Giava (oggi Giacarta), indica una particolare armatura nella tessitura che da alla trama della stoffa un andamento diagonale con diritto uguale al rovescio, come avviene per il covercoat, la grisaglia o il lied-de-poule.
BATIK: Termine giavanese che significa disegno. Indica un tipo di tessuto con disegni, originario dell'Indonesia; Il tessuto è cosparso di cera nelle zone che non devono essere colorate, rese così impermeabili, e successivamente immerso nel bagno di colore desiderato. Essiccato il colore e sciolta la cera, il disegno risalta.
BATISTA: Nome preso dal suo creatore Baptiste de Cambrai, vissuto nel XVIII sec. Stoffa in lino o cotone molto fina e leggera, morbida e quasi trasparente. Viene usata per camicie estive, biancheria e fazzoletti. Gli inglesi la chiamano anche Cambric o Cambrai (dal nome della città).
BATTITACCO: Fettuccina di tessuto che si applica sugli orli dei pantaloni ed è usata per evitare il consumo del tessuto che viene a contatto con la scarpa.
BATTITURA: Operazione talvolta applicata nella filatura delle fibre per pulire i fiocchi, eseguita con un macchinario apposito.
BATTUTA: Termine che indica l'inserimento delle trame a telaio ed è sinonimo del termine di trama.
BAVA: Filamento continuo emesso dal baco da seta per costruire il bozzolo. La bava è a sua volta composta da due bavelle, filamenti irregolari esterni che vengono estratti come cascame prima iniziare la dipanatura del filamento regolare e continuo.
BAVERA: 1- Collo ampio increspato o pieghettato che circonda la scollatura.
2- Mantellina femminile che scende sulle spalle e sul petto usata al momento della toilette.
BAVERO: Risvolto del vestito, della giacca o del soprabito attorno al collo.
BAULETTO: Tipo di borsa realizzata con un unico pezzo comprendente i quadranti anteriore e superiore e il fondo rigido, solitamente con piedini agli angoli. Chiusa tramite zip, comprende i manici e, talvolta, anche la tracolla.
BAZANA: Tipo di pelle ottenuta da pelli di montone conciate al sommacco, usata per stivali e marocchineria.
BCBG: Stile parigino della ricca Rive Droit, nato negli anni '80 e fedelissimo all'eleganza, al bon ton, alla cura di sé e a quella serie di capi classici e lussuosi comuni a più generazioni, come pullover di cachemire, impermeabili, ballerine, foulard di seta, borse Birkin, twin-set, gonne scozzesi, tracolle, collane di perle ed orologi costosi.
BE BOPPERS: Subcultura nata in America negli anni '40 insieme ma in contrapposizione agli Zooties I Boppers suonavano un nuovo genere di jazz, il Be Bop, e indossavano completi doppio petto neri a righe bianche, un fazzoletto nero attorno al collo, occhiali con montatura di tartaruga, baschi come copricapo ed erano soliti portare una barbetta caprina.
BEACHWEAR: Termine inglese che indica l'insieme dei capi di abbigliamento e accessori che vengono indossati in spiaggia, come il costume da bagno, il copricostume, le infradito ecc.
BEATLES: Tipo di stivaletto alla caviglia realizzato su base a tronchetto, con tacco cubano e punta tagliente; non presenta allacciatura perché viene infilato facilmente grazia alla presenza di una fascia elastica su entrambi i lati del collo del piede. Questo tipo di calzatura venne realizzato appositamente per il gruppo rock da cui prende il nome nel 1961.
BEATNICKS: Termine inglese usato per indicare la subcultura nata in America dei ragazzi capelloni in protesta contro la società negli anni '50 - '60, anche detta Beat Generation. Dal punto di vista stilistico, dimostravano indifferenza verso gli abiti, adottando uno stile povero, casuale, sciatto, composto per lo più da pantaloni di velluto a coste, jeans, maglie a girocollo, maglioni da marina o a collo alto, scarpe da tennis desert boots o sandali alla francescana e l'immancabile casacca militare a quattro tasche o il parka imbottito.
BEAUTY-CASE: Termine inglese che indica una valigetta da viaggio contenente tutto il necessario per il trucco e la toilette in genere.
BEAVER: Termine inglese che significa castoro. E' una stoffa di lana pesante, da uomo, follata, garzata e cimata, dall'aspetto morbido e vellutato come il pelo di castoro da cui trae il nome.
BECCO d'ANATRA: Nome che fa riferimento ad un tipo di scarpa, usata nel XVI sec., molto lunga e piatta che ricorda proprio il becco dell'anatra.
BEDFORD: Tessuto molto resistente in lana a coste verticali, utilizzato principalmente per confezionare pantaloni da equitazione.
BEGUINE: Indica la cuffia delle beghine, religiose di comunità cattoliche fondate nel XII secolo. In generale indica un tipo di cuffia.
BEIGE: Detto di un colore dalla sfumatura grigia tendente al nocciola più o meno chiaro.
BEKISHE: Tunica o cappotto da uomo in seta o poliestere, generalmente nero e lungo fino alle ginocchia, con ampie maniche e bottoni sul davanti, che viene indossata dagli ebrei Chassidici e da alcuni ebrei Haredi durante i giorni di festività e per celebrazioni importanti.
BEMBERG: Detta anche Raion Cuprammonio, è una fibra artificiale di cellulosa ottenuta dai corti filamenti dei semi del cotone. E' una fibra molto resistente, usata principalmente per la produzione di fodere, ma viene anche usata per capi di abbigliamento esterno.
BENDA: Striscia di tela, garza o tessuto, usata sia per abbigliamento e ornamento, sia per medicazioni.
BENGALINA: Stoffa di lana o seta a trama cardonata, originaria del Bengala, da cui ne deriva il nome.
BERLINO: Ricamo fatto su lane pettinate maggiormente con cucitura con punti a tenda o a croce su tela. I disegni vengono copiati punto per punto in imitazione dei modelli stampati. Nell' Ottocento la città di Berlino fu il centro principale per la produzione di questi modelli e la tintura delle lane.
BERMÀ: Ampia sopravveste indossata dalle dame, tipo mantello.
BERMUDA: Calzoni lunghi al ginocchio nati nelle isole omonime, usati come capo estivo, sia da uomo che da donna.
BERRETTA: Copricapo di foggia varia che può essere rigida, quadrata a tre o quattro spicchi.
BERRETTO: Copricapo maschile aderente al capo e per lo più con visiera.
BERRITTA: Termine sardo che significa berretto e che identifica il tipico copricapo regionale maschile, realizzato in stoffa di orbace, o semplice panno di lana, di colore nero. La sua forma particolare consiste in un tubo di maglia lungo 150 cm chiuso alle estremità stondate, che viene indossato infilandone una metà dentro l'altra in modo da ottenere una sorta di sacco lungo circa 70 cm, che, salvo la parte che calza sulla testa, resta libero come una sorta di coda.
BETA: Detta anche Sinabeta, è una fibra artificiale di cellulosa e proteina.
BIAIS: E' un termine francese che indica un tessuto tagliato in sbieco.
BIANCHERIA: Complesso degli indumenti intimi personali sia da uomo sia da donna.
BIJOU: Termine francese che indica un gioiello raffinato ed elegante.
BIKERS: Subcultura americana che si sviluppò dopo la Seconda Guerra Mondiale come simbolo di fuga ed insoddisfazione nei confronti della vita domestica a cui i reduci di guerra non si sarebbero mai potuti adattare; indossavano jeans arrotolati, pesanti stivali con fibbie, t-shirt e giacche in denim, tutti capi robusti appartenenti alla classe operaia che ben si sposavano con l'amore per le motociclette e per i viaggi che essi avevano.
BIGARRE: Termine francese che significa screziato ed indica un tessuto macchiettato a colori diversi.
BIGELLO: Panno rozzo dal pelo lungo che una volta si tingeva in rosso e veniva anche chiamato "panno villanesco".
BIGIOTTERIA: Assortimento di collane, spille, bracciali, orecchini decorativi realizzati con metalli poco preziosi.
BILIAUD: Sopravveste tagliata come una camicia, che dal X sec. in poi viene usata sia dagli uomini sia dalle donne.
BINATURA: Operazione per cui, tramite macchine tessili, vengono accoppiati più fili per la torcitura.
BIRKIN BAG: Borsa creata negli anni '80 dalla casa di moda Hermès e così chiamata in onore dell'attrice e cantante Jane Birkin. Questa borsa rigida, realizzata con diversi tipi di pelle (coccodrillo, struzzo, lucertola ecc...) è molto simile alla Kelly Bag, rigira e chiusa tramite un lucchetti, da cui si differenzia principalmente per la presenza di due manici anziché uno.
BIRRO: Indumento tra il camiciotto ed il mantello indossato dalla povertà romana, e caratterizzato da un cappuccio cucito allo scollo, realizzato con la medesima stoffa del vestito.
BIRRO: Indumento tra il camiciotto ed il mantello indossato dalla povertà romana, e caratterizzato da un cappuccio cucito allo scollo, realizzato con la medesima stoffa del vestito.
BISSO: Filamenti setosi e lucenti che secernono alcuni molluschi, come il mitilo e la pinna, per fissarsi al fondo marino. Possono essere tessuti come la seta, in una stoffa morbida e delicata di qualità rara e molto costosa, riservata, anticamente, solamente ai Re. Per estensione, viene definito Bisso un tessuto particolarmente fine e delicato in seta o lino.
BLAZER: 1- Tessuto a righe, o fasce verticali colorate, usato per giacche sportive distintive di certi colleges o clubs inglesi.
2- Più comunemente indica la giacca di taglio ampio e sportivo.
2- Più comunemente indica la giacca di taglio ampio e sportivo.
BLIAUT: Indumento femminile indossato dalle donne europee, particolarmente in Francia, nel XII secolo. Consisteva in un voluminoso abito, talvolta a più strati, la cui gonna, spesso drappeggiata a pieghe, cominciava subito sotto l'addome, dov'era evidenziata da una cintura, e le maniche erano aderenti fino al gomito per poi allargarsi largamente a campana, spesso fino a toccare terra. La versione maschile era corta alle ginocchia e con maniche che si allargavano soltanto ai polsi.
BLING: Termine che indica l'ostentazione di gioielli ed ornamenti pacchiani da parte delle comunità rapper e hip-hop come manifestazione di opulenza spudorata al fine di rendere nota l'ascesa da una vita povera e di strada ad una vita più agiata.
BLOOMER: Calzoni lunghi e sbuffanti alla turca, indossati sotto una gonna ed una giacca corta. Fu un costume di riforma ideato dall'America Bloomer nel 1851 da cui prese il nome.
BLOOMER: Calzoni lunghi e sbuffanti alla turca, indossati sotto una gonna ed una giacca corta. Fu un costume di riforma ideato dall'America Bloomer nel 1851 da cui prese il nome.
BLOUSSE: Termine francese per indicare i cascami, scarti della pettinatura.
BLOUSON: Giacca lunga fino ai fianchi dove si arriccia tramite una coulisse o una fascia. Generalmente chiusa da una cerniera come la giacca a vento o da una abbottonatura che arriva al collo.
BLUCHER: o Stivale alla Prussiana, è un tipo di stivale con la punta aperta nella parte anteriore, con cucitura laterale diritta. Originariamente aveva i quartieri fatti in un pezzo semplice, senza cucitura posteriore.
BLUE COAT: Soprabito indossato nel XVI sec. dagli assistiti degli istituti di carità, abbottonato al collo fino alla cintura di pelle. Aveva il colletto bianco e risvolti alle maniche.
BLUE JEANS: Nato nel 1850 circa, negli Stati Uniti, da un'idea del bavarese Morris Levi Strauss, come indumento da lavoro per i cercatori d'oro, realizzato in tela di cotone grezzo color indaco proveniente da Nîmes (Francia), da qui il termine denim con cui è identificato. La parola jeans, invece, deriva da Genova (Genes in francese) perchè i marinai genovesi portavano un pantalone fatto con un tessuto molto simile al denim chiamato genes, divenuto poi jeans in America. I jeans appariranno per la prima volta in Europa soltanto un secolo dopo, nel 1945, indossati dai primi turisti americani; da allora divennero in tutto il mondo un prodotto di enorme richiamo.
BLUSA: Casacca lunga fino alla vita, indossata da uomini e donne del Medioevo. Usata come camiciotto o sopravveste da lavoro, venne poi rielaborata ne XIX secolo divenendo capo femminile.
BLUSANTE: Si dice di una camicia o un abito non aderente, ma piuttosto ampio e vaporoso, sbuffante in vita.
BOA: Lunga sciarpa in pelliccia o piume di struzzo, che si avvolge attorno al collo in uno o più giri. Diffusa soprattutto alla fine dell'800 fino agli anni '20, per coprire le spalle scoperte da ampie scollature.
BOA-CONSTRICTOR: Cappotto di serpente o imitazione, lungo fino alle caviglie e con collo alla coreana.
BOBINA: Supporto cilindrico su cui è avvolto il filo da cucito e che viene inserito nella parte inferiore della macchina da cucire.
BOBINA PERLON: Fibra sintetica poliammidica da capro-lattame prodotta in Germania.
BOBOL: Snia fiocco da miscelare con il cotone.
BOCCIOLATO: Tipo di tessuto a nodi.
BODY: Indumento intimo realizzato in maglia elasticizzata che unisce in un unico pezzo maglietta e mutandine, utilizzato come biancheria o in discipline sportive. Oggi è diventato anche capo esterno in quanto la parte superiore può avere la foggia di una maglietta esterna o di una camicia.
BODYSTOKING: Tuta molto aderente, tipo calzamaglia, di cotone o di lana, che avvolge tutto il corpo; il Bodystoking su lanciato per la prima volta verso la fine degli anni '60 da Courrèges e divenne attualissimo verso la fine degli anni '70, realizzato in materiale traslucido e coprente, come componente dell'abbigliamento disco.
BOHÉMIEN: Stile di abbigliamento che somiglia a quello hippy, ma che incarna una visione più estetica che politica e che affonda le proprie radici nel mondo della poesia, dell'arte e della letteratura. Rinominato verso la fine del XX sec. "Boho", diviene un affare per ricchi che selezionano capi e accessori di qualità, provenienti da ogni parte del mondo, semplici, fluidi, dal sapore nomade, coloratissimi ed etnici.
BOLERO: 1- Giacca corta estiva, tagliata in vita, con o senza maniche e allacciatura.
2- Cappello di feltro tondo con l'ala rialzata.
BOLIVIANO: Tessuto realizzato in soffice lana pregiata, usato per giacche e cappotti.
BOLOGAN: Nell'Africa Occidentale tale termine indica lo sfruttamento dell'azione corrosiva di alcuni elementi naturali per tingere con il fango; dopo aver tinto la stoffa grezza con il succo di una radice, si disegnano col fango motivi decorativi, successivamente si espongono le parti di tessuto rimaste libere all'azione di un mordente, ottenendo così diverse sfumature di colore.
BOMBÈ: Linea di abiti a forma tondeggiante e rigonfia.
BOMBER: Giubbotto corto e abbondante, stretto ai polsi e alla vita da fasce in tessuto elasticizzato, chiuso da cerniera e realizzato in vari tessuti. La sua origine è militare, infatti deriva dalle giacche a vento usate dall'aviazione inglese durante la seconda guerra mondiale.
BOMBETTA: Cappello maschile di feltro rigido con cupola tondeggiante e piccola tesa rialzata ai lati. Tipicamente inglese.
BOMBIX MORI: Baco da seta che letteralmente significa bombice del gelso.
BONNET: Alto berretto militare di pelo d'orso che nella metà del 1700 sostituisce il tricorno.
BORCHIA: Dischetto di metallo, avorio, plastica o altro materiale, usato per ornare vestiti e accessori.
BORDARE: Fare un orlo o un bordo a tessuti, abiti o altro.
BORDATRICE: Macchinario che esegue operazioni di bordatura su qualsiasi tipo di articolo, perchè munito di braccio con forma particolare e di uno speciale beccuccio, il bordatore.
BORDATURA o BORDURA: Rifinitura e orlatura fatta con fettuccia a nastro, di abiti e altri capi.
BORETTA: Cascame di cotone per imbottiture.
BORSA: Contenitore di varia forma e grandezza in pelle, tessuto e altri materiali, usata per tenerci denaro, documenti e altro. Derivati sono:
-BORSETTA: Borsa da signora di varie dimensioni e forme, in pelle, tessuto, paglia ecc.
-BORSELLO: o Borsetto è una borsa da uomo, generalmente in pelle, destinata a contenere portafoglio e altri oggetti personali. In auge verso la fine degli anni '60 del 1900 in poi data la scomparsa delle tasche dai pantaloni aderenti.
-BORSELLINO.
BORSETTERIA: Settore artigianale o industriale che produce e commercializza borse in genere.
BOTTONATO: Tipo di filato o tessuto con effetto a bottoni, anche a vari colori.
BOTTONE: Piccolo disco, di vari materiali, che serve per mantenere accostate die parti di un indumento.
BOUCLÉ: Definisce un qualsiasi filato o tessuto a pelo lungo, con ricci e fibre inanellate sulla sua superficie.
BOUFFANT: Particolare linea di abito a sbuffo.
BOURETTE: Cascami di seta che danno il nome ad un tessuto fantasia, dalla superficie irregolare caratteristica per i nodini o fiocchettini di cascami incorporati nel filato.
BOUTIQUE: Dal francese che significa bottega, è un negozio o laboratorio in cui si vendono abiti o altri capi d'abbigliamento.
BOW TIE: Dall'inglese cravatta ad arco, corrisponde all'italiano cravattino. Gli angloamericani distinguono rispettivamente il Bow Tie a forma di farfalla, il farfallino, da quello a forma più allungata e non arrotolata, il papillon.
BOX-CALF: Tipo di pelle di vitello al cromo, usata esclusivamente per calzature.
BOXER: Tipo di mutande da uomo di forma simile ai pantaloncini usati dai pugili, da qui prende il nome.
BOZZIMA: Sostanza collosa di varia natura (amido, colla, resina, olio...) con la quale vengono imbevuti i filati per renderli più resistenti e lisci.
BOZZOLO: Involucro ovale fabbricato dalla larva di certi lepidotteri, e specialmente dal baco da seta, mediante una bava coagulata emessa da un apparato secretore che contiene la crisalide prima che si trasformi in farfalla.
BRACCIALETTO: Ornamento, per lo più prezioso, a forma di cerchio che si porta al polso o al braccio in alto.
BRACHE: Parola di origine celtica che indica una sorta di calzoni lunghi fino al ginocchio. Comparvero nel I sec. d.C. e si diffusero a Roma ad opera dei Barbari che le realizzavano in pelle di capra. Nel medioevo vennero poi utilizzate dagli uomini insieme alle calze.
BRAGHETTA: Lembo di tessuto abbassabile, fissato sul davanti delle strettissime calze brache in uso nel 1400. Nelle antiche armature era la protezione del basso ventre, fissata alle falde della maglia.
BRANDELLO: Frammento strappato di tessuto o altro materiale.
BRAND COMMUNICATION: In ambito moda, è l'identità della marca, formata sulla base dei valori razionale ed emotivi ad essa attribuiti. E' trasmessa attraverso la definizione di mondi simbolici, che esibiscono stabilità dentro la mutevolezza incessante della costruzione di uno stile.
BREITSHWANZ: Pelliccia pregiata ricavata dall'animale nato per aborto di una pecora di razza Karakul. Ha un pelo molto corto e liscio con qualche marezzatura caratteristica; di una lucentezza eccezionale, ha colore nero-bluastro.
BRELOQUE: Ciondolo o medaglione appeso ad una collana.
BRETELLE: Strisce in tessuto, pelle o elastico nate per sostenere le ampie gonne alla fine del '700. Sono passate all'abbigliamento maschile con l'avvento dei pantaloni lunghi. Si incrociano a "Y" sulla schiena e si agganciano sul davanti con asole e bottoni o morsetti metallici.
BRILLANTÉ: Tessuto rasato con effetti brillanti dovuti ad un particolare rapporto quantitativo fra trama ed ordito.
BRILLANTINA: Tessuto con le stesse caratteristiche del popeline, ma con piccoli disegni lucidi, ottenuti con effetto di intreccio, che solitamente è realizzato in cotone. Viene soprattutto usato in camiceria.
BRILLANTINO: Tessuto operato in lucido, di seta o fibra artificiale.
BROCCATO: Da broccare che, in termini tessili, significa ornare una stoffa con tessuto a rilievo.Si tratta di un tessuto in seta pesante, semirigida con effetto a rilievo nei ricami su fondo rasato e lucido; a volte viene lavorato con fili d'oro e d'argento. E' stato usato per confezionare abiti da sera sin da metà '800, ma è anche impiegato per realizzare cravatte da uomo. La versione leggera con disegni lucidi su fondo opaco o viceversa, viene chiamata Broccatello (simile al damasco).
BROCHE: Spilla, spillone o fermaglio.
BRODERIE: Guarnizione ricamata da applicare agli abiti.
BRODERIE-ANGLAISE: Particolare ricamo usato per la biancheria intima femminile.Si esegue usando un filo bianco su un tessuto in cotone dello stesso colore.
BROGUE: Nome di un'antica scarpa pesante di origine scozzese o irlandese; per gli americani il termine indica qualsiasi tipo di scarpa chiusa, robusta e allacciata con stringhe (come le oxford). Termine usato anche per indicare una specifica decorazione della scarpa.
BRUCIAPELO: Operazione di rifinitura del tessuto che elimina, con macchine adatte, la peluria superficiale.
BRY-NYLON: Fibra sintetica usata per abiti estivi.
BUDGET DI VENDITA: Bilancio di previsione delle vendite, definito per linea, marca e area geografica, in base alla valutazione del "potenziale di vendita". Il monitoraggio della clientela per zona e per prodotto è il punto di partenza per la definizione degli obiettivi della strategia commerciale.
BUCKSKIN: Termine inglese che indica la pelle del maschio del camoscio, cervo, alce o antilope. E' una varietà di cuoio scamosciato dall'aspetto robusto e dalla mano vellutata. Chiamato anche Nubuk.
BUCKRAM: Tessuto rigido in lino o cotone usato per realizzare capelli o vestiti dalla foggia rigida. Trattato con appretti più potenti, viene usato per rilegare libri.
BUDËNOVKA: Cappello facente parte essenziale della divisa comunista della guerra civile russa, il cui nome ufficiale era "Elmo di panno". Si tratta di un cappello morbido di lana con visiera ed una sorta di becco sul capo, dotato di paraorecchie che possono essere piegate all'insù accostate alla testa o giù a coprire le orecchie ed il collo e che può essere così indossato sotto l'elmetto.
BUKHARA: 1- Nome di una città e regione dell'Uzbekistan, dove si alleva la razza di pecore Karakul, da cui si ricava la pelliccia Bukhara.
2- Tipo di ricamo utilizzato per abbellire l'omonimo tappeto, solitamente da preghiera.
BULGARO: Dal latino bulgàrus, è una qualità di cuoio rosso molto scuro, chiamato anche cuoio di Russia.
BUGRANE: Grossa tela grezza utilizzata per rinforzare alcune parti degli abiti.
BULGARO: o Cuoio di Russia. Cuoio ottenuto dalla concia di pelli di cavallo, trattate con corteccia di pino, betulla, salice. E' impermeabile ed emana un caratteristico odore.
BUNAD: Tradizionale costume norvegese di origini rurali, dal design elaborato, con ricami, sciarpe, scialli e gioielli. La versione femminile si compone di una lunga gonna con corpetto e camicia, e la versione maschile comprende una giacca con pantalone al ginocchio, gilet e camicia, entrambi riccamente decorati.
BURANO: Merletto prodotto nell'isola omonima dell'estuario di Venezia.
BURBERRY: Termine che, prendendo il nome da un'importante casa di moda Inglese, indica genericamente l'impermeabile beige, con cintura in vita, e foderato in tartan rosso, nero e bianco, e tutti quei capi che presentano tale tipo di tartan.
BURDA: Termine di origine araba che significa mantello e che indica un pezzo di stoffa che veniva indossato dagli Arabi, sin dall'età preislamica, sopra i vestiti per proteggersi dal freddo notturno e dal calore diurno, in quanto fungeva come una sorta di isolante termico.
BUREAU DU STYLE: Gruppi di osservatori che fanno circolare le notizie sulle tendenze generali in merito a forme, colori, gusti per linee e oggetti.
BURLESQUE: Tipo di abbigliamento usato negli spettacoli di spogliarello inteso come arte performativa e che si rifà alle pin-up del periodo post bellico, ed alle spogliarelliste degli anni '50. E' composto da bustini e corsetti con balze, fronzoli, pizzi, perline e paillette, calze e reggicalze, guanti e scarpe con tacco a spillo.
BURNUS: Termine derivante dall'arabo che indica un tipo di cappotto di lana bianca, tagliato in un solo pezzo, tipo mantello, che veniva usato dai Berberi dell'Africa Mediterranea in inverno.
BURQUA: Capo di abbigliamento delle donne afgane che può essere di due tipologie: il Bandar Burqua che consiste in un un velo fissato al capo e che copre l'intera testa ma che lascia scoperti gli occhi, e in alcuni casi anche la bocca che è però velata da una retina; ed il Burqua Afgano ( o completo) che consiste nell'intero abito, nero o blu, che copre interamente il corpo dalla testa ai piedi e che all'altezza degli occhi può avere una retina che permette di vedere parzialmente senza così scoprire gli occhi della donna.
BUSTIER: Nato come capo di biancheria intima femminile, serviva da reggiseno e canottiera contemporaneamente, si autoreggeva o aveva spalline sottili. Di recente è diventato un capo da sera realizzato in svariati tessuti, fogge e colori.
BUSTO: Struttura usata per stringere la vita e modellare le forme di seno e fianchi. Se ne ha notizia fin dall'antica Grecia, ma è dal 1500 che diviene elemento indispensabile per le donne (soprattutto se di alto rango); allora era rigidissimo, in lamina di stagno, per mantenere il busto eretto ed appiattire il seno. Nel 1600, in Francia, diventa di pizzo e raso e, in certi casi, imbottito per evidenziare i seni; nel 1700 venne rinforzato con l'ausilio di stecche di balena o metallo e veniva allacciato dietro con una stringatura rigidissima per stringere la vita all'inverosimile. Dopo una pausa del suo utilizzo durante la rivoluzione francese e l'età napoleonica in cui regna lo stile impero, nel 1800 torna indispensabile elemento dei guardaroba femminili, da esser addirittura prodotto in serie, fino alla prima guerra mondiale. Dal 1920 scompare lasciando il posto a guaine elastiche, reggicalze e reggiseni. Anche gli uomini ne fecero uso nella seconda metà dell'800 per avere un ampio torace ed una vita stretta.
BUTAN: Lana e fibra poliammidica per un filato dall'aspetto velour, mosso da un minutissimo ricciolino; si trova in tinte chiare e mélange.
BUTTON-DOWN (COLLAR): Letteralmente tradotto come colletto con bottoni alle estremità, indica la camicia con il colletto che ha le due estremità trattenute da bottoncini. Inizialmente era usato dai giocatori inglesi di polo per evitare che il colletto svolazzasse durante le corse.
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