Il Kapok è la bambagia che riveste interamente la
capsula del frutto della pianta tropicale delle Bombacacee, Ceiba Pentadra, e
ampiamente diffusa in America, Africa e Asia, che da il nome all’omonima fibra
tessile naturale.
La fibra del kapok, chiamata anche ‘lana vegetale’,
è la fibra più leggera al mondo e viene estratta a mano o a macchina dalla
lanuggine, dall’aspetto setoso e grigio-giallastro, che ricopre i semi nel baccello.
E’ composta da un minuscolo tubicino di cellulosa contenente naturale aria
sigillata che la rende ideale per imbottiture leggere e equipaggiamenti
galleggianti, ha una struttura cava che le conferisce ottime proprietà
termoisolanti, ed ha uno strato di cera naturale che fa si che l’umidità venga
inoltrata velocemente e non assorbita ne trattenuta, così che i prodotti in
kapok non soffriranno mai di un clima caldo-umido.
La densità di questa fibra è inferiore rispetto a
quella del cotone e la superficie risulta essere liscia come la seta, cosa che ne
evita l’infeltrimento e la raggrumazione, tipiche di lana e cotone; la
struttura non elastica e molto fragile, non ne ha consentito per molto tempo la
filatura, perciò veniva ampiamente usata per imbottiture in ambito tessile, ma
con gli anni, grazie agli sviluppi in materia di filatura, alcune aziende di
abbigliamento hanno introdotto il kapok nelle loro collezioni per la produzione soprattutto di pantaloni.
Le caratteristiche principali del kapok sono:
-Idrorepellenza;
-Leggerezza;
-Sofficità;
-Lucentezza;
-Anallergica;
-Atossica;
-Resistente alla degradazione;
-Poco elastica;
-100% Biologica;
-Igienica.
Codice meccanografico: KP
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