martedì 22 marzo 2016

CASUAL

"... E poi il ceruleo è rapidamente comparso nelle collezioni otto diversi stilisti. Dopodiché è arrivato, a a poco a poco, nei grandi magazzini e alla fine si è infiltrato in qualche tragico angolo casual, dove tu, evidentemente, l'hai pescato nel cesto delle occasioni."
("Il diavolo veste Prada")



A cavallo tra gli anni '70 e gli anni '80 del 1900, la classe operaia inglese ha dato vita ad uno stile di abbigliamento che ha rivoluzionato la moda fino ai giorni nostri e che, in anticipo sull'hip-hop americano, ha introdotto l'uso di capi e di marchi sportivi nella vita quotidiana.
Nel tentativo di trovare un preciso stile con cui potersi identificare, i giovani inglesi, amanti dello sport e abituali frequentatori degli stadi, iniziarono ad indossare capi di abbigliamento sportivo di marche straniere allora ancora poco note e di stilisti all'epoca ancora sconosciuti e presero ad appropriarsi per primi di capi più vistosi e colorati dei marchi sportivi più in voga, aprendo la strada all'abbigliamento Casual che, da ora in poi, diventerà, con le sue dovute evoluzioni, uno stile pressoché intramontabile. 
I ragazzi casual, indossavano golf e gilet con scollo a V di marchi famosi come Pringle, Henri Lloyd, Timberland, polo e giacconi Lacoste, maglie e giubbini marcati Adidas, Fila, Ellesse, o capi di giovani stilisti italiani emergenti come Valentino, Armani, Cerruti. Anche il modello degli abiti ed il modo di portarli era fondamentale, ad esempio venivano privilegiati i pantaloni di velluto a coste con gli spacchetti laterali sul fondo, rispetto a quelli senza, per come cadevano meglio sulle scarpe, o pantaloni con taglio a vivo e sfrangiature; le camicie erano indossate completamente allacciate fino al collo, ed il tutto abbinato ad accessori stravaganti, come cappelli alla Sherlock Holmes o giacconi da pescatore.



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