lunedì 6 luglio 2015

PUNK

"When there's no future
How can there be sin
We're the flowers in the dustbin
We're the poison in your human machine
We're the future, you're future".
("God Save the Queen", Sex Pistols - 1977)




Agli inizi degli anni '70 a Londra nasce una nuova e controversa subcultura: il Punk, termine dall'accezione negativa e che indica qualcosa di brutto, sporco, marcio.
Il movimento Punk era caratterizzato da una filosofia anarchica e forme di comportamento anticonvenzionali e provocanti che rappresentavano la visibile alienazione giovanile del periodo; era un movimento filosofico, artistico, genere musicale e moda dall'approccio negativo e polemico, che negava sia le idee precedenti sia quelle dominanti, puntando a qualcosa di nuovo, autoprodotto e spesso scioccante.
Dal punto di vista dell'abbigliamento, il Punk è stato il progenitore della moda fai-da-te, intesa più come strumento di autoespressione che come necessità; idea che si concretizzava in una moda progettata in casa dove i vestiti venivano strappati e riassemblati, abbinando stili e mode già esistenti per creare nuovi e improbabili look; in questo scenario spiccano Vivienne Westwood e Malcom McLaren come apripista di tale stile che nel 1971, disegnarono e crearono gli abiti per il loro negozio "Sex" di Kings Road, a Londra, divenendo, in seguito, parte di una scena molto più vasta e conosciuta.
Il look aggressivo dei punk prevede il rifiuto da qualsiasi regola, canone estetico e di buon gusto, vuole un abbigliamento tutto, o quasi, nero, fatto di accostamenti cromatici tessili e di stile impensabili; i giovani punk usano abiti e pantaloni in PVC o di pelle disseminati di borchie e spille da balia, speso infilate anche nel naso, guance ed orecchie; abiti jeans e t-shirt strappati o bucati, tenuti assieme da spille da balia e scoloriti con la candeggina; abbinano il pizzo alla plastica o la seta alla pelle nera borchiata; indossano calze bucate, anfibi, borchie catene e fibre sintetiche, come il vinile; si truccano pesantemente e portano acconciature assurde come la testa a moicano, con una cresta al centro della testa, o a porcospino, tinte di colori sgargianti e vivaci.



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