"Ci pagavano per andare sullo skate! E' come se oggi la Nike andasse da un ragazzino e gli offrisse 10.000 dollari per fare dei graffiti in tutta la città: 'Ti sponsorizzeremo per fare dei graffiti'. E' quello che accadde con lo skate negli anni '70, era pazzesco".
(Stacy Peralta)
La subcultura degli Skater, sviluppatasi dalla fine degli anni '70 nacque in realtà circa una ventina di anni prima quando, nel 1950, venne commercializzato il Roller Derby, il primo skateboard per il mercato di massa, all'epoca costituito da una tavoletta in legno larga 18 cm su cui erano montate quattro piccole ruote.
Inizialmente chiamato 'Surf da marciapiede', nacque a Los Angeles dalla cultura surf della West Coast da cui prendono anche il look colorato e sportivo, instancabilmente giovanile e adatto a simboleggiare il loro spirito libero e ribelle.
Usavano pantaloni oversize di jeans o militari, larghe felpe con cappuccio, t-shirt enormi o camicie a quadri o con stampe hawaiane, cappellini da baseball o berretti di lana, scarpe da ginnastica, caschi e ginocchiere.
Questo stile di abbigliamento, con gli anni, si impose a pieno titolo come tendenza di strada sempre più globalizzata, in parte per l'interesse dei media verso le competizioni che gli skater organizzavano, in parte perché l'hip hop, che spopolerà negli anni '80, le adottò come 'uniforme'.
Come altre subculture, anche quella degli Skater sviluppò le sue sottoculture, come quella dei punk-skater, con spillette, catene, accessori in pelle, anfibi o scarpe malconce, giubbetti borchiati, abiti di seconda mano e capelli alla moicano.
notevole la crescita di questo blog, nelle immagini, nei testi, nelle ricostruzioni di costume: complimenti!
RispondiEliminaGrazie! Ma è dura riuscire a stare dietro a tutto! mi ero ripromessa di dare una scadenza settimanale alle rubriche teoriche ma non sempre ci riesco...contando anche il fatto che sono in continuo aggiornamento (come il "dizionario della moda" che sta acquisendo nuovi termini); inoltre ho da poco attivato il collegamento con la pagina su Pinterest, anche quella autogestita.... insomma per farla breve... c'ho sempre tanto da fa, tra una cosa e l'altra!
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