La Cina è il paese di origine della seta, dove risiede il
baco Bombyx Mori, baco che si nutre della tenera foglia del gelso (Morus),
dal cui bozzolo si produce questa preziosa fibra.
La
scoperta della lavorazione della seta in Cina è stata per lungo tempo ritenuta
leggendaria; secondo la tradizione, infatti, sarebbe stata la sposa di Huangdi,
padre della civiltà cinese vissuto intorno al 3.000 a.C., ad aver per prima
scoperto le proprietà del filamento prodotto dai bachi da seta. I più antichi
reperti in seta riportati alla luce provengono da siti della cultura
tardo-neolitica di Liangzhu, fiorita tra il 3.300 e il 2.200 a.C. nella Cina
orientale, nei pressi del lago Tai, dove si trovano oggi le moderne città di
Hangzhou e Shanghai, per cui si può tranquillamente afermare che quando gli altri
popoli del mondo si vestivano ancora con le pelli di animali già i cinesi indossavano
preziosi abiti di seta.
Per molto tempo, dunque, la Cina ha detenuto il monopolio
assoluto sulla tessitura della seta, tanto da essere spesso identificata con la
merce stessa per cui era allora famosa in Occidente, infatti i cinesi venivano
anche chiamati “Seres” ovvero il “popolo della seta”.
Consci della superiorità del loro prodotto, e temendo la
concorrenza altrui, i setaioli cinesi si impegnarono perché quelle tecniche di
lavorazione rimanessero un segreto; e ci riuscirono fino almeno al VI secolo
d.C., quando i bizantini, grazie a “rivelazioni proibite”, dimostrarono di
essere in grado di produrre anch’essi tessuti serici; in seguito i segreti di
quest'arte si sono diffusi passando prima per il Giappone e per l'India e
arrivando poi in tutto il resto del mondo.
La tessitura della seta è un'arte quindi antichissima in
Cina e ancora fortemente radicata nella tradizione culturale ed economica del
paese, tanto da dare il nome ad una
delle reti commerciali più importanti del passato, la cosiddetta Via
della Seta: un insieme di percorsi terrestri e fluviali, rotte carovaniere
e marittime che si snodavano per oltre 7000 km dall’Asia orientale fino alle
coste del Mediterraneo e che favorì a partire dal III sec. a.C. gli scambi
culturali tra Oriente e Occidente.
Le zone della Cina dove è più forte
la coltivazione del baco da seta dal quale questa fibra è estratta sono senza
dubbio Guangdong, Jiangsu, Hunan e Sichuan.
Anche il cotone prodotto in Cina è
un materiale di ottima qualità in quanto deriva da fibre particolarmente lunghe
che permettono di ottenere un tessuto più
morbido e allo stesso tempo molto più resistente di quello prodotto con fibre
corte. L'area che oggi produce il quantitativo maggiore di cotone in Cina è
quella della regione autonoma Xinjiang-Uigura. Nelle province dello Hebei,
Hubei, Jangsu, Shandong, Henan e Anhui, invece, vengono prodotti anche cotoni
provenienti da fibre di media lunghezza ma pur sempre di buona qualità.
I cinesi, oltre produrre un’ottima
seta, sono da sempre anche dei grandi decoratori; infatti i loro tessuti sono finemente
decorati a mano con motivi simbolici appartenenti alla cultura e alla
tradizione cinese, come ad esempio fenici e draghi, con motivi naturalistici,
quali fiori e farfalle variopinte, e con ideogrammi di vario genere. Le
decorazioni possono essere fatte sia dipingendo i tessuti sia ricamandoli,
infatti presso alcune minoranze etniche cinesi, le tecniche del batik e del
ricamo sono ampiamente sviluppate. I ricami su seta vengono fatti utilizzando
fili di seta di varie colorazioni e, spesso, vi è l’abitudine di suddividere il
filo, usato per il ricamo, in molti fili in modo che si possano ottenere fili
di diverso spessore molto utili per poter ricreare tutte le sfumatura possibili;
a seconda delle esigenze, un solo filo può essere diviso in 2, 4, 8, 16 e
perfino 48 fili, ciò vuol dire che il filo più sottile è un quarantottesimo di
un filo normale.
Esistono quattro diverse tipologie principali
di ricamo in Cina che derivano dalle quattro aree geografiche di maggiore
produzione della seta sopra citate:
Il ricamo Xiang, considerato più importante, è quello proveniente dallo Hunan
della Cina centrale. Con questa tipologia di ricamo è possibile riprodurre, su
basi sia di raso sia di nylon, figure di animali, fiori e persone in ogni minimo
dettaglio, in quanto si utilizzano differenti tipologie di punto, ordinati
in modi e direzioni diverse, per riuscire a dare quanta più vividezza possibile al disegno, e i punti
impiegati per riprodurre qualcosa non possono essere gli stessi usati per ricamare
qualche altra. Attualmente
i punti usati per il ricamo dello Hunan comprendono decine di tipi, mentre i
colori dei fili di seta arrivano ad un centinaio di unità.
Il ricamo Shu,
chiamato anche Chuan, è quello proveniente dalle zone intorno a Chengdu,
provincia di Sichuan, nella Cina occidentale. Questo tipo di ricamo, per
realizzare il quale ci sono complessivamente 122 metodi in 12 categorie per
tessere, risulta essere molto liscio, luminoso e pulito e vede la combinazione
delle arti fini, dell'estetica e della praticità. I
soggetti rappresentati, fiori, foglie, animali, montagne, fiumi e figure umane,
sono solitamente influenzati dall'ambiente geografico, costumi e cultura di
appartenenza.
Il ricamo Yue,
chiamato anche del Guang, proviene dalle zone di Guangzhou, di Shantou, di
Zhongshan, di Fanyu e di Shunde nella provincia di Guangdong, nella Cina
Meridionale. Influenzato dall’arte folkloristica nazionale, questo tipo di
ricamo ha caratteristiche uniche e vede solitamente rappresentati draghi,
fenici, fiori e uccelli in maniera accuratissima e con colori vivaci, forti e
contrastanti. Anticamente vedeva l’uso di peli umani e di animali, oggi viene
realizzato con fili di seta e oro per abbellire costumi tipici, decorazioni per
arredamenti e capi di uso quotidiano. Il ricamo Yue è così particolare che dal
1915 ha raccolto diversi premi presso l’Expò di Panama.
Il ricamo Su,
proviene dalle zone di Suzhou, provincia di
Jiangsu, nella Cina orientale. Con più di 3.000 anni di storia, è un ricamo ben
noto per la sua morbidezza e delicatezza, grazie alle quali, Suzhou è nota come
la città del ricamo della dinastia Qing, e oggi vanta la bellezza di 65 negozi
di ricamo. Il ricamo Su presenta un sapore forte e le tecniche di tessitura
sono caratterizzate da linee dense e colori luminosi e in armonia col disegno
creato; viene realizzato su superfici piane e con l’uso di aghi molto sottili
per creare motivi decorativi su abiti tradizionali e di uso quotidiano. Questo
tipo di ricamo, realizzato molto spesso fronte-retro, oggi ha 40 metodi di
tessitura per esser realizzato, dai 18 iniziali.
I Hmong e le gonne dalle
mille pieghe
La
popolazione Hmong è una minoranza etnica originaria della Cina che, nei secoli
scorsi, si è spostata a sud e ha popolato le regioni del Laos, della Tailandia
e del Vietnam, seguendo la propria aspirazione di autonomia ed indipendenza
territoriale (il nome Hmong, nell'omonima lingua, significa infatti
"libero").
L'interesse nei confronti di queste genti nasce dalla
bellezza dei loro manufatti, che si esprime sia negli abiti tradizionali sia
nei gioielli, il cui stile li differenzia da quelli di tutte le altre etnie,
rivelando un dettaglio che può consistere nel colore, nella forma e nelle
finiture, soprattutto degli abiti. Le artefici di questo magnifico artigianato
sono le donne, che dalla raccolta delle materie prime (cotone, lino, canapa),
passando poi alla loro lavorazione e conseguente tessitura, perpetuano con cura
e precisione di dettagli una tradizione estetica che dura nei secoli. I tessuti
prodotti ed usati nelle zone rurali e montane sono confezionati interamente in
materiali naturali, sono più pesanti, spessi e grezzi, mentre quelli diffusi
nelle città sono più leggeri e caratterizzati da lavorazioni più raffinate e
ricche di dettagli decorativi.
La
loro tecnica, abilità e potenza creativa rendono ogni capo un oggetto unico nel
suo genere: unico per la peculiarità dei particolari così come per i dettagli
che distinguono non solo le varie tribù, ma anche lo stato sociale e l'età
all'interno dello stesso gruppo, e che possono essere il colore, la lunghezza
dell'abito, il soggetto ricamato, che spesso prende spunto dalle leggende
tradizionali.
I
tessuti tradizionali Hmong, utilizzati nella produzione dei vari capi di
vestiario e degli accessori, sono caratterizzati da alcuni elementi decorativi
specifici, combinati spesso tra loro.
Oltre al ricamo a punto croce di motivi
per lo più geometrici, anche la tintura di cotone e canapa attraverso la
tecnica del batik riveste un ruolo significativo.
Un'altra
tecnica tipica della tradizione tessile Hmong consiste nel sovrapporre strati
di cotone di colore diverso per poi tagliare quello o quelli superiori,
ripiegandone e ricucendone quindi i bordi secondo vari disegni che rivelano il
colore degli strati di stoffa sottostanti e che abbelliscono soprattutto
colletti, grembiuli e fasce porta-bambini.
Il
prodotto che tra tutti identifica meglio il popolo Hmong, è costituito, senza
dubbio, dalle famosissime gonne dalle mille pieghe. Si dice sia stata la vista
di una foglia aperta di latania ad ispirare ad una donna Hmong il modello della
prima gonna dalle mille pieghe.
Attualmente
si possono trovare sul mercato due tipi di gonne: uno più semplice, di facile
vestibilità e più economico, spesso anche in materiale sintetico e con le
pieghe precostituite a macchina, è utilizzato prevalentemente nelle città e
dalle donne giovani; l'altro, più bello e ricercato, in tessuti naturali ed
interamente plissettato a mano fino a raggiungere un numero di circa 200 pieghe
e una lunghezza complessiva del tessuto anche di 5 metri, è diffuso soprattutto
nei villaggi e nelle zone di montagna.
Il modello classico è
composto da tre fasce orizzontali unite tra loro: la prima dall'alto è color
indaco in tinta unita, la seconda presenta disegni batik sempre nei toni
dell'indaco alternati a motivi ricamati a treccia rossa con applicazioni
lineari, la terza, infine, è composta da una serie di tipiche stampe cinesi in
cotone a fiori e uccelli oppure è ricamata a punto croce con bellissimi motivi
geometrici in colori sgargianti. La gonna poi è orlata con una striscia di
tessuto nero o blu scuro.
Le strisce a fantasia batik e ricamate delle gonne
non più utilizzabili vengono inoltre conservate per assemblare nuove gonne che
possono quindi incorporare pezzi anche molto vecchi e di particolare pregio.
Articolo utile perché impreziosito da appunti davvero specifici. Mi sarà utile per orientarmi nel ricamo cinese. Arrivederci.
RispondiEliminaGrazie mille :)
Eliminaarticolo ricco, serio e documentato, grazie.
RispondiEliminaGrazie mille a te :)
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